Farmacie, emendamento bipartisan al ddl Concorrenza per rafforzare trasparenza e vigilanza - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 13:44

Farmacie, emendamento bipartisan al ddl Concorrenza per rafforzare trasparenza e vigilanza

Presentata in Senato una proposta congiunta Lega–Pd–Iv–Autonomie: più controlli, nuove regole di governance e via libera all’imprenditorialità dei farmacisti, anche come azionisti

di Arianna Conti

Ddl Concorrenza, emendamento trasversale per rafforzare trasparenza e governance delle farmacie

Un emendamento bipartisan per chiarire e rafforzare le regole che disciplinano la gestione e la proprietà delle farmacie è stato presentato al ddl Concorrenza dai senatori Bergesio (Lega), Zambito (Pd), Fregolent (Iv) Durnwalder (AUT). "L'iniziativa - viene spiegato - introduce presidi più rigorosi di trasparenza e vigilanza, rafforzando al contempo la stabilità del settore e la qualità del servizio sanitario offerto sul territorio".

In particolare, la proposta prevede: controlli più rigorosi che attribuiscono al ministero della Salute, di concerto con l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, il compito di svolgere attività di monitoraggio sull'efficacia dei protocolli interni e dei modelli di vigilanza adottati, con obbligo di trasmissione annuale al Parlamento di una relazione sull'attuazione delle disposizioni; nuovi presidi di governance per separare i soggetti potenzialmente incompatibili; di risolvere il potenziale conflitto di interesse per i comuni italiani (molti comuni italiani, infatti, detengono sia attività sanitarie quali Rsa, sia la proprietà e gestione delle farmacie comunali).

Per i proponenti si rende, pertanto, "urgente un chiarimento normativo per consentire ai comuni di garantire la continuità di servizio socio-sanitario sul territorio, mantenendo inalterata la sostenibilità dei bilanci delle amministrazioni".

L'intervento, inoltre, "si rende necessario per superare l’incompatibilità oggi presente, a sfavore dei singoli farmacisti rispetto ad altri investitori", in modo da consentire "ai singoli farmacisti di essere azionisti di società detentrici di farmacie pur essendo direttori tecnici presso un'altra farmacia. Ciò comporterà uno sviluppo dell’imprenditorialità dei farmacisti" con la possibilità di "iniziative e investimenti nel settore pur mantenendo il loro ruolo professionale", viene notato.

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