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FI, stufi delle assenze di Fascina. Avanza l'idea di decurtarle lo stipendio

di redazione politica

La ex compagna di Berlusconi non si è presentata nemmeno al congresso del partito. Una multa non le cambierebbe la vita, ma rappresenterebbe un segnale

FI, Fascina ha perso lo "scudo" di Silvio. Ora nel partito sono finiti i previlegi

Marta Fascina è finita nel mirino del segretario di Forza Italia appena riconfermato Antonio Tajani. L'ennesima assenza dell'ex compagna di Silvio Berlusconi non è passata inosservata, la deputata non si è presentata nemmeno al congresso del partito, l'appuntamento principale dell'anno. E ora, soprattutto nel gruppo di Montecitorio, un po' di insofferenza comincia a montare. Anzi è già montata. L’assenza - secondo quanto risulta a Repubblica - è stata la classica goccia che fa traboccare il vaso. Nessuno si espone pubblicamente, per ora. Ma diversi deputati, nei corridoi del PalaCongressi dell’Eur, l’altro ieri, registrato il forfait, facevano capire che un segnale alla iper-assenteista andrebbe dato. Ed ecco quale sarebbe la prima mossa: "Togliamole la giustificazione!". Ogni gruppo parlamentare della Camera ha a disposizione un pacchetto di giustificazioni per le assenze. FI ne ha 2. Ognuna delle quali serve a permettere al deputato che marca visita di non subire una decurtazione in busta paga: 206 euro a seduta, circa 1.200-1.600 euro al mese, a seconda delle convocazioni.

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Non certo una cifra che metta in difficoltà Fascina, che ha ereditato 100 milioni di euro dopo la morte di Silvio Berlusconi, ma rappresenterebbe un chiaro segnale. La compagna di Silvio, infatti, - prosegue Repubblica - fin qui è sempre stata coperta da questo scudo. Spesso a danno dei colleghi, che ci hanno dovuto rinunciare anche se impegnati altrove nei collegi. Ecco, nelle truppe di Montecitorio in diversi vorrebbero rompere lo schema. L’altra mossa - per ora solo ventilata, ma c’è tempo - riguarda l’incarico che Fascina ha ottenuto alla Camera: segretaria della Commissione Difesa. Potrebbe finire in discussione tra un anno, a metà legislatura, quando tutti i vertici degli organismi parlamentari saranno azzerati e rivotati. Intanto però Fascina è riuscita a piazzare uno dei suoi uomini, tra i 4 vicesegretari di Tajani c'è anche il suo fedelissimo Stefano Benigni.