Politica
Washington, membri dell'ambasciata di Israele uccisi, Fiano: "E' antisemitismo. Fermare la campagna d'odio verso chi professa la religione ebraica"
Parla Emanuele Fiano, figlio di un deportato ad Auschwitz

"L'antisemitismo oggi c'è anche nell'estrema sinistra, ma non va dimentica l'anti-semitismo dell'estrema destra extraparlamentare"
"In questo caso tutto il mondo concorda, dalla sinistra italiana a quella spagnola fino a quella britannica, partiti che in questi mesi sono stati molto refrattari a trasformare ogni forma di critica al governo di Israele, che anche io faccio, in antisemitismo, oggi concordano che si tratti proprio di antisemitismo. Forme, modi e luogo dove si è svolto questo attacco fanno assolutamente pensare ad una azione di chiaro antisemitismo. Queste due persone uscivano dal museo ebraico di Washington e per il solo fatto di essere lì , non per essere impiegati sconosciuti dell’ambasciata, in quel momento sono stati uccisi". Emanuele Fiano, ex parlamentare del Pd e terzo e ultimo figlio di Nedo Fiano (1925-2020), ebreo deportato ad Auschwitz e unico superstite di tutta la sua famiglia, e della moglie Rina Lattes (1930-2021), commenta con Affaritaliani.it l'attacco nella capitale statunitense che ha portato all'uccisione di due membri dell'ambasciata israeliana.
Secondo qualcuno la causa sono le politiche del primo ministro Benjamin Netanyahu sulla Striscia di Gaza, è davvero così? "Non la metterei in questo modo. Se descriviamo quanto successo a Washington come conseguenza delle politiche di Netanyahu arriviamo alla giustificazione del doppio assassinio. Le persone con senso di responsabilità sanno separare l'opposizione politica alle scelte del governo di Israele dalla campagna d'odio che sta montando anche in Italia, dove ad esempio in un negozio a Milano o in un ristorante a Napoli si discriminano le persone per il loro Paese di origine, cioè Israele, e non per le idee che professano o per le azioni che compiono. Per la sola colpa di essere nati si diceva a proposito della discriminazione degli ebrei ad opera nazifascista. Discriminare qualcuno per la sua carta di identità è discriminazione razzista. Così si sa dove si inizia ma non si da dove si finisce".
Quanto a ciò che sta accadendo a Gaza e nella Striscia, Fiano afferma: "Mi associo alla denuncia e al cordoglio per le vittime causate dall'interruzione degli aiuti umanitari e la guerra a Gaza. Mi batto insieme all’organizzazione che presiedo, Sinistra per Israele - Due popoli due Stati, da 18 mesi per la liberazione degli ostaggi israeliani e per fermare la reazione israeliana a Gaza, esattamente come dicono milioni di israeliani che manifestano ogni giorno in Israele. Ma occorre fermare la campagna d'odio verso chi professa la religione ebraica, o verso chi è israeliano, a prescindere dalla critica politica anche la più aspra e dura alle politiche di Netanyahu". E infine alla domanda se oggi l'anti-semitismo arrivi anche dall'estrema sinistra, pensando ai movimenti Pro-Pal, Fiano risponde: "Sì, questo rischio esiste, si percepisce. Anche se resta l'anti-semitismo dell'estrema destra extraparlamentare e lo dici chi va in giro con la scorta di quindici anni che mi diedi il povero ministro dell'Interno Roberto Maroni. Ma questo non vuol dire non essere consapevoli che oggi l'anti-semitismo è anche nella sinistra estrema", conclude l'ex parlamentare del Pd.
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