Politica
Elezioni, Fratelli d'Italia un argine. Normalizzazione della destra radicale
FdI potrà svolgere ancora un ulteriore ruolo di garanzia se vincesse le elezioni
Meloni filo atlantica da tempi non sospetti
in questi giorni di campagna elettorale assistiamo alla recitazione di un mantra stantio, una specie di disco rotto, che il centro – sinistra va ripetendo stancamente: “Meloni rischio fascismo”, “Meloni rischio autoritarismo”.
A parte che nell’anno 2022 ormai si tratta di categorie politiche ampiamente superate (si veda l o studioso di destra marco Tarchi a tal proposito), la grancassa serve egregiamente a spaventare lo strato più sempliciotto dell’opinione pubblica, quello dotato di riflesso patellare automatico al colore nero.
La collocazione di Fratelli d’Italia e quella personale di Giorgia Meloni è filo atlantica da tempi assolutamente non sospetti, prima ancora dell’attuale guerra.
Come è filo atlantica tutta la sua politica occidentale.
Qualcuno potrà dire che si tratta di convenienza, ma i fatti sono questi. La Meloni per governare aveva ed ha bisogno di essere appoggiata dalle principali cancellerie mondiali, tra cui Usa e Germania e su questo ha lavorato saggiamente da parecchio tempo.
Ma c’è un altro fatto che non è stato ancora messo adeguatamente in luce.
Fratelli d’Italia svolge un fondamentale ruolo per arginare la vera destra italiana e forse anche europea che ancora potrebbe effettivamente presentare qualche elemento di inquietudine democratica.
La sua storia politica può infatti imbrigliare quegli estremismi che sono sempre presenti bella società. Si pensi, analogamente, al ruolo svolto dal Partito comunista italiano, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, alla nascita della Repubblica, nell’arginare gli eccessi partigiani. O il ruolo che ebbe insieme al Partito socialista un ventennio dopo a limitare il fenomeno brigatista ad esempio con lo Statuto dei Lavoratori (poi Matteo Renzi, segretario del Pd, ne abolì il fondamentale articolo 18).
Così i Cinque Stelle hanno mitigato la rabbia popolare e l’hanno incanalata in una forma parlamentare democraticamente accettata e accettabile.
A Beppe Grillo si è poi affiancata una figura moderata, come Giuseppe Conte.
Dunque FdI potrà svolgere ancora un ulteriore ruolo di garanzia se vincesse le elezioni esprimendo, tra l’altro, anche il primo premier donna con grande invidia da parte delle femministe di sinistra.