"Garanzia SACE, via accordi sindacali.No del governo che dipende dalla CGIL"
L'iniziativa di Mauro D'Attis (FI) respinta dalla maggioranza
"Il gruppo di Forza Italia nel corso della discussione del Dl liquidità ha presentato tra i vari emendamenti l’emendamento di cui sono stato io il primo firmatario", spiega ad Affaritaliani.it Mauro D'Attis, deputato di Forza Italia. "Nell’ottica della semplificazione abbiamo ritenuto opportuno eliminare la previsione di dover ricorrere agli accordi sindacali per poter ottenere la garanzia sul prestito Covid-19, visto che tra l’altro le leggi ordinarie tutelano già i rapporti sindacali. Questo emendamento è stato bocciato dalle commissioni riunite finanze e attività produttive ed è stato bocciato di fatto dal governo che così dimostra di avere una dipendenza funzionale dai sindacati e in particolare dalla Cgil che in questo caso riesce ad inserire un vincolo anche quando francamente se ne poteva fare a meno trattandosi di un prestito che è un’impresa in quanto si è trovata in un momento di difficoltà importante dovuto all’emergenza".
"Anche altri gruppi avevano presentato questo emendamento. Noi - sottolinea D'Attis - di questo emendamento ne facciamo una bandiera della nostra battaglia a favore delle imprese che non significa essere contro i lavoratori, anzi garantendo il finanziamento delle imprese in crisi possiamo così garantire il lavoro a quei dipendenti delle aziende in crisi che altrimenti sono costrette a chiudere loro malgrado". E infine: "Proveremo a ripresentare l’emendamento anche nel corso del Dl Rilancio".
L'EMENDAMENTO D'ATTIS
L'ARTICOLO 1 DEL DL LIQUIDITA'
INDUSTRIA: FI, PATUANELLI VENGA IN PARLAMENTO PER INFORMATIVA SU VERSALIS BRINDISI
”Abbiamo inviato una lettera alla presidente della Commissione Attività Produttive della Camera, Barbara Saltamartini, per chiedere l’immediata convocazione del ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, per un’informativa in merito chiusura della Versalis Spa di Brindisi.Lo scorso 20 maggio il sindaco di Brindisi dell’esercizio dell’impianto di cracking dell’impresa.Il provvedimento ha prodotto inevitabilmente la fermata immediata dell’intero Petrolchimico, coinvolgendo, oltre a ENI Versalis, tutte le altre Società coinsediate - Enipower, Basell, Chemgas, BSG, ENI Rewind - e tutte le aziende dell’indotto per oltre 1.500 lavoratori.La decisione ha provocato l’immediata reazione contraria di tutte le sigle sindacali che hanno segnalato l’arbitrarietà dell’operato del sindaco, addirittura ventilando la sussistenza del reato di procurato allarme.Stiamo parlando di una realtà di vitale importanza per l’intera provincia di Brindisi, anche in relazione al fatto che ENI è una azienda strategica partecipata dello Stato. Il governo deve prendere immediate iniziative”. Lo affermano in una nota congiunta i deputati di Forza Italia Mauro D’Attis e Paolo Barelli.
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