Renzi ordina e il Pd vota l'arresto per Genovese: 371 sì alla Camera
L'aula della Camera ha dato il via libera alla richiesta di arresto per il deputato del Pd, Francantonio Genovese. I si' sono stati 371, i no 39. Hanno votato a favore della richiesta di arresto il Pd, M5S, Sel e Scelta civica. Hanno votato no Forza Italia e Nuovo Centrodestra. Liberta' di coscienza per il gruppo Per l'Italia. Il Psi non ha partecipato al voto.
"Vinciamonoi! Li mandiamo a casa a uno a uno! Ora il deputato del Pd puo' essere arrestato! Fuori Genovese dal Parlamento". Cosi' su Facebook Beppe Grillo commenta a caldo il voto dell'aula della Camera che ha dato il via libera alla richiesta di arresto per il deputato Pd Francantonio Genovese.
Dopo una mattinata convulsa nell'aula della Camera, fatta di attacchi incrociati fra Pd, M5s e Forza Italia, la soluzione al caso Genovese si trova in pochi minuti. Sono passate da poco le 14 quando il presidente del Consiglio Matteo Renzi dichiara a Repubblica che "il Pd chiede di votare subito, oggi stesso, per l'arresto di Genovese con voto palese". E dopo nemmeno mezz'ora da questa affermazione, la situazione finalmente si sblocca: la conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha deciso che la Camera voterà sulla richiesta di arresto del deputato del Pd Francantonio Genovese alle 16.30. Il voto sarà palese.
Il voto sull'arresto del deputato Pd accusato dalla procura di Messina di associazione a delinquere, riciclaggio, peculato e truffa, ha scatenato questa mattina il caos a Montecitorio per il rischio, prima concreto ma adesso scongiurato, che potesse essere rimandata a dopo le europee. L'aula della Camera, infatti, ha votato la sospensione dei lavori per consentire la convocazione della conferenza dei capigruppo, fissata per le 13.45: l'ok è arrivato per 154 voti di differenza, e Forza Italia non ha partecipato allo scrutinio. Lo stop è stato chiesto dal Partito democratico per consentire la calendarizzazione del decreto lavoro sulla casa, approvato ieri dal Senato e da convertire entro il prossimo 27 maggio.
L'ordine dei lavori della seduta prevedeva il voto sull'autorizzazione all'arresto di Genovese e la richiesta di sospensione è stata interpretata da Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Lega Nord come un tentativo di rinvio del voto sul caso medesimo. Ma il capogruppo dem, Roberto Speranza, precisando che la vicenda Genovese "non è materia da campagna elettorale", ha ribadito il sì del suo gruppo all'arresto e con voto palese.
Nel frattempo, i deputati grillini hanno deciso di stazionare dinanzi allo studio di Laura Boldrini in attesa dell'inizio della capigruppo: "Siamo qui - hanno detto - in un presidio democratico. Abbiamo convocato tutti i deputati, per vigilare e fare pressione".
La mattinata, infatti, era già stata caratterizzata da polemiche accese. Tanto per cominciare è stata respinta, con uno scarto di 122 voti, la proposta avanzata dai Cinque Stelle di inserire subito all'ordine del giorno dell'assemblea la discussione sul caso del parlamentare siciliano. La reazione furiosa non si è fatta attendere. Il leader del Movimento, Beppe Grillo, aveva subito scritto su Twitter: "Il Pd vuole sospendere l'aula per rimandare il voto per l'arresto di Genovese! #fuorigenovese. O noi o loro!".
A insorgere, anche Forza Italia che esprimerà voto contrario all'arresto di Genovese e non chiederà il vosto segreto dell'aula della Camera. A dichiararlo era stato il capogruppo berlusconiano, Renato Brunetta, che rivolgendosi al Pd aveva detto: "Se Speranza vuole votare sull'arresto di Genovese dopo le elezioni noi siamo d'accordo, ma lo chieda a testa alta in questa aula. Noi siamo stati sempre garantisti, il Pd spesso non lo è stato".