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Politica
Giuseppe Civati ci riprova e si allea con il centrosinistra

Giuseppe Civati torna, si allea con il centrosinistra ed è pronto a tutto pur di acchiappare lo scranno

È alla fine pure lui è tornato. Come le anguille guidate da un radar magnetico interno risalgono le acque per tornare al mar dei Sargassi così i politici, nella stagione magica del voto, guidate da un istinto atavico, si ripresentano sulle liste elettorali.

È un fenomeno naturale. Roba da Super Quark che avrebbe fatto contento Piero Angela. E così è stato anche per Giuseppe Civati, finto giovane di 47 anni, dal faccino sbarbato e dal capello malandrino alla Claudio Martelli. Improvvisamente l’anguilla – Civati ha fatto la sua ricomparsa dopo la sua scomparsa per ben cinque lunghi anni in cui ha fatto l’editore e ha curato un suo blog.

Naturalmente, come da copione, la prima frase che ha pronunciato è stata: "Il Palazzo non mi manca". E ti pareva. Civati era un renziano leopoldino che dopo aver litigato con il segretario del Pd Matteo Renzi fondò un suo movimento, Possibile, che non combinò nulla e manco fu rieletto. Ed allora se il "Palazzo non gli manca" come mai è ricomparso? Ma per il bene pubblico, no?

Una canzone di Rita Pavone del 1968 faceva:

Ma Pippo Pippo non lo sa
Che quando passa, ride tutta la città
E le sartine
Dalle vetrine
Gli fan mille mossettine

E così fa Pippo Civati, fondatore di Possibile (che sarò eletto), che dice che fino a due giorni prima nulla sapeva della sua candidatura. Sono cose che capitano. Come a quel ministro che si trovò una casa "a sua insaputa" così Civati si è trovato una "candidatura a sua insaputa".

In effetti quando erano cominciate a girare voci, soprattutto sul Corriere della sera, lui aveva smentito tutto: "Per la verità sono a casa e sto stirando. Prima di annunciare cose che non ci sono, verificate sempre, grazie". Ricorda un po' quella scena di Amici miei in cui la figlia di Tognazzi resta incinta 'a sua insaputa' mentre 'sparecchiava' e quindi non poteva accorgersi di nulla.

Ma chi è stato a giocare questo brutto scherzo della candidatura (insieme a Beatrice Brignone) al povero Civati che stava tanto a bene a fare l’umarell brianzolo? Si tratta di Sinistra italiana –Verdi che col favore delle tenebre hanno predisposto tutto e così Pippo s’è beccato un bel primo posto nel listino plurinominale in Emilia-Romagna al Senato nella circoscrizione di Bologna.

Ora la cosa divertente è che chi vota Civati vota anche Casini in una lista gemella, blindato nell’uninominale del Pd a Bologna. Schifezze del Rosatellum 2 si dirà. Senza dubbio. Peccato però che i programmi dei due candidati siano diametralmente opposti.

Ad esempio Civati è per "l’abolizione dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole superiori". Poi è per una "riforma del diritto di famiglia che riconosca tutte le nuove tipologie di rapporti familiari e l’estensione delle adozioni a singoli e coppie senza alcuna discriminazione". Insomma, cose che a Pierfurby dovrebbero fare rizzare gli argentei capelli democristiani.

Ma anche Pippy non scherza. Pur di acchiappare lo scranno si allea con uno che dice l’esatto contrario di lui. Cose che neppure la Prima Repubblica in tutta la sua ambiguità aveva mai visto ma che ora sono Possibile nella Seconda. So’ soddisfazioni.


 

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