Politica
Governo, 'bomba' Global Compact. Nuove tensioni sull'immigrazione
Moavero a favore, la Lega è contraria. Il M5S "riflette"
"Sono assolutamente contrario al global compact. Ne discuteremo con gli alleati M5s pero' non vedo perche' delegare ad organismi sovranazionali scelte che spettano ai singoli Paesi, non vedo perche' mettere sullo stesso piano imigranti cosiddetti economici e i rifugiati politici. Diceva Papa Benedetto: prima del diritto ad emigrare esiste il diritto a rimanerenel proprio Paese". Lo dice Matteo Salvini. "Ci confronteremo con m5S ese non ci sara' un accordo in democrazia l'unico organo che si deveesprimere e' il Parlamento". |
Si profila un nuovo scontro nel governo sull'immigrazione. Proprio nel giorno in cui la Camera vota la fiducia sul Dl Sicurezza, l'esecutivo si spacca sul Global Compact for Migration, l’accordo voluto dall’ONU nel tentativo di dare una risposta globale al problema della migrazione, firmato da 193 Paesi dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2016 e che dovrà essere adottato durante la prossima conferenza internazionale di Marrakech, il 10 e 11 dicembre. Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, ha parlato di “orientamento favorevole” dell'Italia scatenando imbarazzo nella Lega. Matteo Salvini è uscito allo scoperto solo oggi (vedi box a lato), ma la linea del Carroccio era già chiara: no al Global Compact. Lo stesso ministro dell'Interno - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - ha chiesto ai suoi di uscire allo scoperto anche e soprattutto per fermare la concorrenza da destra di Fratelli d'Italia. Giorgia Meloni e Francesco Storace sono giorni che attaccano a testa bassa chiedendo al leader della Lega di schierarsi contro l'accordo targato Nazioni Unite. Salvini, considerando che ancora non c'è una posizione ufficiale del governo, aveva lasciato che fossero i suoi uomini in Parlamento a bocciare nettamente il Global Compact prima dell'intervento di oggi in occasione dell'ok alla fiducia da parte della Camera del Dl Sicurezza. E i 5 Stelle? Fonti vicine al ministro dell'Interno spiegano che "stanno ancora valutando" anche se è evidente l'imbarazzo. Il timore di Di Maio è che riesploda la protesta dei dissidenti vicini a Roberto Fico, sia alla Camera sia al Senato, come già accaduto sul Dl Sicurezza.
I LEGHISTI ALLO SCOPERTO - La Lega e' contraria all'adesione al Global compact, iniziativa delle Nazioni Unite nata per incoraggiare le aziende di tutto il mondo ad adottare politiche sostenibili e nel rispetto della responsabilita' sociale. "Io personalmente sono assolutamente contrario alla firma del global compact", sostiene il presidente leghista della commissione Bilancio della Camera, Claudio Borghi, in un video registrato nell'aula di Montecitorio. Borghi poi riprende il capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari, e gli chiede di pronunciarsi sul tema. "Contrario al Global compact", assicura Molinari. "Se volete ce lo tatuiamo in fronte cosi' diventa piu' chiaro", conclude Borghi. Il sottosegretario agli Esteri Guglielmo Picchi (Lega) ci va giù pesante: il documento ha un “approccio nettamente in contrasto con gli obiettivi del governo italiano”
ANCHE FORZA ITALIA 'RICHIAMA' SALVINI - "Il ministro Salvini deve chiarire immediatamente la sua posizione in materia di Global compact, perche' e' del tutto inammissibile che l'Italia rimanga esposta al rischio di subire un'altra invasione". E'quanto chiede in una nota l'eurodeputato di Forza Italia, Stefano Maullu. "Dal ministro, e dalla Lega in generale, serve una condanna netta e definitiva, perche' la sottoscrizione del diritto universale all'immigrazione non e' negli interessi dell'Italia - ha proseguito -. Qualsiasi posizione ambigua, in una materia cosi' delicata, non servirebbe a un bel niente. La Lega e Salvini, per restare fedeli al programma del centrodestra, dovranno opporsi senza esitare al Global Compact".
L'AFFONDO DI STORACE - Non sono ammissibili giochi di prestigio sul Global compact sulle migrazioni, l'accordo sul diritto a invadere qualunque Stato per qualunque motivo a suon di sbarchi senza alcuna limitazione". Lo scrive sul suo blog Francesco Storace, militante di FdI. "Viminale e Farnesina, Salvini e Moavero, fuori i secondi e tirate via l'Italia dall'impaccio: quella firma e' maledetta e il leader della Lega ha il dovere di far ingoiare la stilografica a Conte e al suo uomo agli Esteri se si azzardano a sottoscrivere per conto nostro un'intesa che frantumerebbe i confini della nostra Nazione - prosegue l'ex governatore del Lazio - Giorgia Meloni ha portato alla luce un contrasto ignorato dai piu': intervenendo alla Camera ha tirato fuori dalla bocca di Moavero la verita' che nessuno avrebbe mai voluto ascoltare. Perche' il ministro degli Esteri ha annunciato che il governo italiano e' favorevole al patto scellerato da sottoscrivere il 10 e 11 dicembre a Marrakech. Una vergogna. Che rimbalza di ora in ora su tutti i social della rete. La protesta e' generale - osserva ancora Storace - E la palla sta proprio in mano alla Lega, anzi a Salvini, che non puo' sottovalutare quanto dice larga parte del suo mondo. Gia' i passi falsi sull'Europa sono difficili da digerire con tutte le dichiarazioni di fedelta' che tocca ascoltare, ora pure i migranti da ogni angolo della Terra dobbiamo accogliere con tanto di inchino per volonta' dell'Onu?". Secondo Storace "i leghisti stanno in fibrillazione ed e' il Capitano a dover scegliere se aprire un nuovo fronte di scontro con i Cinque stelle, a partire dalla loro ala rifondarola. Finora Salvini ha fatto un tweet. Pochino. Ma non si capisce che cosa decidera' il governo. Andra' al vertice mondiale? Porra' la questione del diritto alla difesa dei confini? Rifiutera' di sottoscrivere il Global compact? E in quel caso, Moavero che fara'? Se ne andra' a casa per la clamorosa smentita? E' bene che ci sia chiarezza, che finora non c'e' stata e l'Italia ha il diritto di sapere se il governo che ogni giorno parla giustamente di sovranita' e' poi coerente quando si tratta di dire orgogliosamente no alle Nazioni Unite. Se dipendesse dal premier, la risposta sarebbe pessima. Perche' nel suo recente discorso al palazzo di vetro, Conte e' arrivato a dire - testuale - che "sosteniamo i Global Compact su migrazioni e rifugiati". Gentiloni non lo avrebbe saputo dire meglio. Non va affatto bene e urge una decisione seria. La Lega ha annunciato in commissione Esteri col proprio capogruppo Molinari una risoluzione che smentisce clamorosamente il premier. E' una finta o si va avanti con tutte le conseguenze del caso? La portata dello scontro sul tema puo' essere deflagrante, ma vivaddio non si puo' piu' nascondere la polvere sotto il tappeto. I Cinque stelle pagano profonde divisioni sul tema, ma non le puo' scontare l'Italia. Alla scadenza di dicembre mancano un paio di settimane e per ora siamo fermi alle parole di Conte e Moavero. Non bastano piu' i sussurri per contrastare sciagurate prese di posizione. Stavolta la ruspa rischia di essere orientata su palazzo Chigi se non si stronca in tempo una robaccia indigeribile per il popolo italiano", conclude Storace.
Cos’è il Global Compact sull’immigrazione
Si chiama Global Compact for Migration. Si tratta dell’accordo voluto dall’ONU nel tentativo di dare una risposta globale al problema della migrazione. Nel 2016, nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di New York, il patto è stato firmato da oltre 190 Paesi ed è stato ribattezzato “Dichiarazione di New York“. L’accordo è poi stato ribadito durante l’assemblea generale dello scorso settembre, dove però le posizioni di diversi Paesi sono cambiate.
Il principale obiettivo del Global Compact è creare una rete internazionale per l’accoglienza di migranti e rifugiati. Un’accoglienza “sicura”, si legge nella dichiarazione, e di “sostegno”.
Il punto di partenza del Global Compact è il principio, condiviso dai vari firmatari, che la questione delle migrazioni debba essere affrontata a livello globle tramita rete di collaborazione internazionale.
Nel documento di parla di migrazione “disciplinata, sicura, regolare e responsabile” e prevede una lunga serie di impegni da parte di tutti i Paesi per tutelare “diritti e bisogni” di chi è costretto a fuggire dal proprio Paese.
I principi centrali
la lotta alla xenofobia la lotta allo sfruttamento il contrasto del traffico di esseri umani il potenziamento dei sistemi di integrazione assistenza umanitaria programmi di sviluppo procedure di frontiera nel rispetto del diritto internazionale, a iniziare dalla Convenzione sui rifugiati del 1951
“Gli apporti positivi dei migranti” - Uno dei principi più invisi alle forze politiche di destra, a partire dagli Usa di Donald Trump, è quello che chiede “il riconoscimento e l’incoraggiamento degli apporti positivi dei migranti e dei rifugiati allo sviluppo sociale”. Il Patto prevede inoltre un maggiore sostegno ai Paesi e alle comunità che ospitano il maggior numero di rifugiati.
I Paesi contrari - Resistenze, però, soprattutto con i vari cambi di colore dei governi, sono arrivate da diversi Paesi che hanno firmato il documento nel 2016. Dagli Stati Uniti di Donald Trump ai cosiddetti Paesi del Gruppo di Visegrád (Polonia, Repubblia Ceca, Slovacchia, Ungheria). A questi si sono aggiunti Austria, Bulgaria, Svizzera e Polonia.