Governo, il capogruppo Pd: "Sì al confronto"
L'intervista del suo predecessore, Dario Franceschini, non e' in contraddizione con la linea di questi mesi. Lo dice il presidente del gruppo Pd alla Camera, Roberto Speranza, al 'Corriere della Sera'. "Al contrario, la sua posizione sta dentro una riflessione che il gruppo dirigente ha avviato da settimane e assume un punto di vista con piu' coraggio. Immaginare che sia una parte a scegliere chi comanda nell'altra non e' nel novero delle cose reali. La legittimazione di Berlusconi arriva dai voti, i nostri non sono di serie A e i loro di serie B".
"Il tema del dialogo - prosegue Speranza - e' fuori discussione, Bersani stesso si e' detto disponibile a incontrare l'ex premier. Il punto e' l'esito, la formula politica. Alla domanda di cambiamento emersa dal voto bisogna rispondere con una traiettoria adeguata, non con una formula sbagliata, di arroccamento contro le forze antisistema". "Non dobbiamo avere paura di confrontarci con gli altri. Ma non significa fare un governo con ministri del Pd e del Pdl, non e' la scelta della direzione nazionale. La prospettiva non e' una formula politicista come il governissimo, e' quel governo di cambiamento di cui l'Italia ha bisogno", piuttosto "un governo che conti in primis sulla forza parlamentare del centrosinistra e che sia capace di interpretare la domanda di cambiamento, anche oltre i confini del nostro schieramento. Quello che e' chiaro e' che l'alternativa non puo' essere o voto anticipato o alleanza stretta tra Pd e Pdl".