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Politica
Governo, Lega: "No al dialogo, elezioni al più presto". Sui gilet arancioni...

"Noi l'appello al dialogo l'abbiamo fatto per primi tre o quattro mesi fa prima che esplodesse l'emergenza Covid-19 quando Matteo Salvini confermò al Presidente Mattarella la piena disponibilità a collaborare con la maggioranza". Il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, intervistato da Affaritaliani.it, risponde all'invito al confronto e al dialogo arrivato dal premier Giuseppe Conte e da diversi esponenti della maggioranza. "Noi come Lega e come Centrodestra - sottolinea il presidente dei deputati del Carroccio - abbiamo mantenuto un atteggiamento costruttivo su tutti i provvedimenti. Abbiamo votato il primo decreto Covid, i due scostamenti di bilancio e sul Decreto Cura Italia abbiamo presentato emendamenti mirati su indicazione del governo proprio per non arrivare allo scontro. Tutte proposte costruttive che non sono state accolte".

"Quanto al Decreto Rilancio - sottolinea ancora Molinari - lo abbiamo letto quando è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Si tratta di un decreto che spende 55 miliardi di euro, di fatto una manovra di bilancio anticipata. Abbiamo fatto una riunione informale con il ministro Gualtieri solo dopo l'uscita del decreto nella quale abbiamo chiesto se avessero l'intenzione di modificare la logica dei bonus. Bene investire sulla cassa integrazione per i lavoratori, ma tutta l'altra parte del provvedimento, a nostro avviso, sono soldi buttati a pioggia che danno poco a tanti e che non sono assolutamente risolutivi. Per non parlare del Decreto Liquidità che impone alle aziende di indebitarsi per pagare le tasse. Sulla gestione sanitaria, poi, non solo non siamo stati coinvolti ma siamo stati addirittura additati dalla maggioranza come responsabili della pandemia, al Nord e soprattutto in Lombardia. Ricordo le parole di Ricciardi e le tante frecciate arrivate dal governo. Non solo, Conte ci ha perfino attaccati in una diretta televisiva che sarebbe dovuta essere istituzionale. Dopo che sulla parte economica delle misure non siamo stati coinvolti, pensare che a settembre dovremo assumerci la responsabilità per quello che hanno combinato questi signori mi pare molto complicato. Se come temiamo - spiega il capogruppo leghista a Montecitorio - le cose si metteranno male, l'unica soluzione è quella di andare alle elezioni rapidamente per dare al Paese un governo forte e coeso per i prossimi cinque anni".

Dialogo possibile con il movimento dei gilet arancioni? "Assolutamente no", risponde secco e deciso Molinari. "Sono una degenerazione ulteriore e spaventosa dei 5 Stelle. Abbiamo sperimentato quelli del “vaffa day' di Beppe Grillo, quelli che sostenevano che i vaccini fanno male, che bisogna arrestare tutti i politici e chiudere il Parlamento. Gli italiani si stanno rendendo conto che non scherzavano: il governo del M5S ha estromesso il Parlamento, sta mettendo in pratica la teoria della decrescita felice, fa chiudere l'Ilva, non dà i soldi al mondo produttivo, non taglia le tasse, prevede il reddito di cittadinanza come unica misura di sostentamento e addirittura propone gli assistenti civici che sono una sorta di milizia fascista da stato di polizia e da dittatura. Insomma, abbiamo sperimentato i 5 Stelle e adesso pensare che la soluzione possa essere un signore che va in piazza e dice 'alzate la mano e arrestiamoli tutti' mi vengono i brividi. Abbiamo già dato con i 5 Stelle. No grazie", conclude il presidente dei deputati del Carroccio.

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