La procura di Genova chiede archiviazione per Beppe Grillo
La procura di Genova ha chiesto l'archiviazione del fascicolo a carico del leader del Movimento Cinquestelle Beppe Grillo aperto il 22 gennaio scorso a suo carico con l'ipotesi di reato di istigazione ai militari a disobbedire agli ordini, reato teorizzato all'articolo 266 del codice penale. Cinque le segnalazioni a carico di grillo provenienti da Roma, Bergamo, Teramo e Bari che determinarono l'apertura del fascicolo. L'inchiesta era stata affidata dai pm del gruppo Terrorismo della procura Genovese (Nicola Piacente, Silvio Franz e Federico Manotti) alla Digos. Le segnalazioni avevano fatto seguito alla pubblicazione di una lettera aperta sul blog di Grillo in cui, dopo le manifestazioni dei "forconi", aveva invitato i vertici delle forze dell'ordine a non obbedire alla classe politica.
Nella richiesta di archiviazione si legge: "Ritenuto che rifacendosi al condivisibile e più recente orientamento giurisprudenziale, dovendosi garantire la più ampia applicazione dell'art. 21 della Costituzione, al delitto ipotizzato debba riconoscersi la natura di reato di pericolo ma debba anche richiedersi l'accertamento in concreto della idoneità della condotta a provocare il diretto eccitamento della violazione dei doveri inerenti al proprio stato (pericolo concreto)". I pm aggiungono: "Considerato che l'iniziativa adottata dall'indagato attraverso la rete non presenta un contenuto immediatamente offensivo per il bene tutelato, potendosi ravvisare nella lettera aperta diffusa da Beppe Grillo la mera coscienza e volontà dell'azione, ma non anche l'idoneità della stessa a determinare un pericolo concreto della disobbedienza alle leggi".
Infine la procura sottolinea che la lettera aperta "non travalica - si legge - alcun limite posto dal sistema alla libertà costituzionale di manifestazione del pensiero" e "non riveste quel carattere di effettiva pericolosità per l'esistenza del bene costituzionalmente protetto e, come accertato dalle indagini, non si presenta concretamente idonea a promuovere la commissione di delitti". Spetta ora al gip di Genova stabilire se archiviare il fasciolo o inviare nuovamente gli atti alla procura.