Politica
Hillary Clinton, una “cripto - repubblicana”?

Siamo abituati a vedere e a considerare Hillary Clinton come una paladina dei diritti delle minoranze ma...
Di Giuseppe Vatinno
Siamo abituati a vedere e a considerare Hillary Clinton come una paladina dei diritti delle minoranze, una femminista convinta, una donna che ha saputo superare notevoli difficoltà e traversie nella sua vita privata.
Siamo abituati a vedere Hillary paladina dei diritti dei messicani, degli afro - americani, dei “diversi”, ma siamo proprio sicuri che sia sempre stato così? Cioè, siamo certi che non esista un’altra H. C., molto diversa ideologicamente da quella che ci viene propinata “ufficialmente”? In effetti, alcuni comportamenti “disinvolti” e poco sinceri e vicende della ex first lady Usa ed ora candidata alle primarie fanno sospettare l’esistenza di una “gemella” repubblicana.
In genere i democratici Usa accusano i repubblicani di molte nefandezze, di scarsa carica morale ed etica, di spropositato amor egoico (seppur anche loro non scherzano) ma qui si tratta di fatti accaduti molti anni fa che sono abbastanza ben documentati ed accertati.
Hillary Diane Rodham Clinton, nasce a Chicago (Illinois) nel 1947; il padre, Hugh Ellsworth Rodham , di origini inglesi e di famiglia ebrea fu dirigente di una industria tessile (poi si mise son successo in proprio) mentre la madre una normale casalinga; la sua dunque era una famiglia benestante e politicamente conservatrice. Hillary era dedita ad attività di Chiesa e sociali e mostrava già allora una propensione all’attività “politica” seppur embrionale, come rappresentante degli studenti e di diverse organizzazioni sociali.
La svolta politica vera e propria Hillary l’avrà durante la campagna presidenziale per il candidato repubblicano Barry Goldwater, nato a Phoenix, in Arizona. Nel 1964 Goldwater si candidò alla Presidenza degli Stati Uniti d’America con un programma spiccatamente conservatore in cui l’elemento chiave era l’anticomunismo e la contrapposizione rigida all’ Urss. Questa visione poco duttile gli fece perdere le elezioni e fece perdere molti seggi ai repubblicane nelle due Camere; il vincitore fu il democratico Lyndon Jhonson che paradossalmente rafforzò la visione bellicista Usa in Vietnam.
Goldwater fu un avversario fiero dei diritti civili e della “disegregazione” razziale e si oppose fermamente al “Civil Rights Act” dicendo che non era competenza federale; questa legge nasceva da un disegno di legge del presidente John Fitzgerald Kennedy nemico giurato di Goldwater.
Tornando alla democratica Hillary, pochi sanno che fu, al liceo, una convinta attivista repubblicana ed una “Goldwater girl” (cfr https://medium.com/@pattyjane/does-it-matter-hillary-was-a-goldwater-girl- 68c4f4bbdf1#.zgy6r06xl) e http://www.factcheck.org/2008/03/hillary-worked-or-goldwater/) proprio nel 1964 anno in cui il senatore dell’ Arizona si presento come candidato alla presidenziali. È vero che nel 1968, sull’ondata emotiva dei giovani contestatori la troviamo già passato in campo avverso dopo l’iscrizione alla Yale Law School e nel 1972 incontrerà un barbuto Bill iniziando il loro “fortunato” sodalizio di amore e politica.