I fedelissimi hanno abbandonato Formigoni
Di Daniele Bonecchi
Titoli di coda per Roberto Formigoni. E non sono per quelle indagini giudiziarie che hanno segnato la fine della sua giunta. Ma perché gli amici di un tempo targati Cl, da Maurizio Lupi a Mario Mauro, hanno preso altre strade. Oggi sono, rispettivamente, ministri delle Infrastrutture e della Difesa. Lontanissimo il tempo in cui, tutti e tre, decidevano il futuro urbanistico di Milano, i piani di sviluppo della Regione e i contributi europei da destinare alla formazione. Poi quando il Celeste ha consolidato il suo impero facendo della Lombardia il paradiso in terra, è iniziato il grande freddo. Lupi è diventato l'inseparabile, fido scudiero di Silvio Berlusconi, poi Mauro è entrato nella squadra di Mario Monti. E quando Roberto Maroni ha deciso di affondare la Celeste giunta (inguaiata da inchieste e 'ndrangheta) per diventare l'imperatore della Nord Regione, i sodali di un tempo si sono "girati dall'altra parte" e hanno lasciato al suo destino Formigoni. E così il Celeste (rifugiatosi in Senato), ora, non avrà neppure l'onore delle armi. Infatti il prossimo Consiglio del ministri, farà sparire i suoi superpoteri e designerà Giuseppe Sala commissario straordinario unico di Expo 2015. Col voto favorevole di Lupi e Mauro.