Il Pd fa la guerra alla Lega, ma fa volare FdI. L'autogol della sinistra
Rilancio dello Ius Soli. Nessun dialogo sul Ddl Zan, blindato in Aula. No al rinnovo di Quota 100. Conferma del reddito di cittadinanza. Difesa a spada tratta prima del ministro Speranza e poi della ministra Lamorgese. Da quando è nato il governo di unità nazionale l'unico obiettivo politico, o almeno indubbiamente il principale, del Partito Democratico è mettere in difficoltà e danneggiare Matteo Salvini e la Lega. Un piano portato avanti quotidianamente con un'azione continua su tutti i fronti possibili e immaginabili. E in parte il partito di Enrico Letta è riuscito a raggiungere il suo scopo: l'ultimo sondaggio Swg di fine agosto mostra che il Carroccio è ormai la seconda forza politica e non più la prima. Peccato che il primo partito non sia il Pd ma Fratelli d'Italia.
Giorgia Meloni, grazie alla lungimirante strategia politica della sinistra e del Centrosinistra, potrebbe vincere le prossime elezioni politiche e diventare presidente del Consiglio. Forse ai Dem, accecati dal livore verso la Lega e Salvini, è sfuggito che su molti temi, immigrazione in testa, FdI è ancora più duro del Carroccio. Sono anni, ad esempio, che Meloni propone il blocco navale per fermare gli sbarchi, soluzione che Salvini nemmeno da ministro dell'Interno aveva ipotizzato. Non solo, nella Lega c'è anche un'anima governativa e dialogante - quella dei ministri Giorgetti, Garavaglia e Stefani (contro di loro non una dichiarazione di esponenti Pd da quando è nato l'esecutivo Draghi) -, anima che in Fratelli d'Italia che piace tanto alla sinistra, ovviamente in chiave anti-Salvini, non c'è. Insomma, un capolavoro politico.
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