Politica
Bollette di nuovo alle stelle, niente taglio delle tasse e rottamazione: le conseguenze politiche ed economiche dell'attacco di Israele all'Iran
Costi energetici alle stelle, la preoccupazione del governo

Allarme a Palazzo Chigi e al Mef. Nuovi bonus per il caro bollette e salta tutto il resto delle misure fiscali? Inside
"Lo scenario che si è aperto non ci ha sorpresi, ce lo aspettavamo. Si è aperto un altro fronte e non avevamo bisogno di altri fronti in questo periodo", afferma il ministro della Difesa, Guido Crosetto, parlando dell'attacco di Israele all'Iran. Mentre il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani cerca di gettare acqua sul fuoco e rassicurare: "Il mondo non è sull'orlo della Terza Guerra Mondiale. L'azione diplomatica con Israele e con l'Iran è quella di evitare una escalation. Condivido quello che dice il segretario generale della Nato Rutte: non siamo alla vigilia della Terza Guerra Mondiale. Non c'è un pericolo di questo genere e credo che anche gli attacchi israeliani si concluderanno in tempi ragionevolmente brevi".
Sfumature diverse nel governo, ma la preoccupazione per l'azione militare contro il regime di Teheran da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu è altissima Soprattutto dopo che Tel Aviv ha annunciato "siamo in guerra" chiudendo tutte le ambasciate nel mondo. Quindi non un blitz estemporaneo ma un lungo conflitto daglie esiti imprevedibili. "Non ci voleva proprio", commenta laconico un esponente di spicco di Fratelli d'Italia, considerando già il delicato quadro internazionale con la guerra commerciale e la minaccia dei dazi Usa di Donald Trump tutt'altro che rientrata e la guerra tra Russia e Ucraina che non vede alcuna possibilità di una fine in tempi rapidi.
A preoccupare l'esecutivo, e in particolare Palazzo Chigi e il ministero dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, sono soprattutto i fortissimi rialzi, impennate vere e proprie, sui mercati internazionali dei prezzi di gas e petrolio. Se davvero Israele dovesse continuare magari per settimana a colpire l'Iran, con risposte di Teheran e il rischio di un allargamento del conflitto nel Medio Oriente, le conseguenze sarebbero quella di un'ennesima impennata dei prezzi delle materie prime, in particolare proprio di gas e petrolio. Il tutto con ripercussioni - di nuovo - sul costo energetico e, in ultima analisi, sulle bollette per imprese e famiglie.
Il governo teme, anche se le valutazioni sono ancora preliminari, che si dovrà nuovamente intervenire con bonus e altri provvedimenti per arginare il costo energetico. Tutto ciò potrebbe sottrarre risorse allo Stato facendo così saltare o rinviare misure come il taglio delle tasse per il ceto medio e/o la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. Presto per trarre conclusioni, certo, ma la preoccupazione nella maggioranza è elevata. Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti temono di dover rivedere i piani economici e finanziari con il possibile, ulteriore, abbassamento delle stime di crescita del Pil già colpite dalla minaccia dei dazi.
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