Politica
Israele, Schlein rompe gli indugi: "Basta inviare armi, usate per crimini"
FdI: "Parole vergognose e inaccettabili". Anche Italia Viva attacca: "Elly segue il massimalismo del M5s"
Schlein: "No alle armi a Israele". Governo e opposizione indignati
"Dobbiamo porci la questione di evitare di alimentare questi conflitti, di evitare l'invio di armi e l'esportazione di armi verso i conflitti, verso il conflitto in Medio Oriente, in particolare in questo caso ad Israele. Perché non si può rischiare che le armi vengano utilizzate per commettere quelli che si possano configurare come crimini di guerra". Lo ha detto la segreteria del Pd Elly Schlein chiudendo il seminario dei deputati al Pd. Una frase che di fatto rompe fin qui gli indugi sulla posizione in merito a quanto accade tra Israele e Gaza.
“Sulla pace l’Europa deve dare il suo contributo altrimenti sarà condannata all’irrilevanza. Il cessate il fuoco è la condizione per riuscire a liberare i prigionieri di Hamas, avviare un percorso che porti a una soluzione due popoli e due stati. Peccato che i popolari in Europa abbiamo reso impossibile quel cessate il fuoco con un emendamento che contiene condizioni impossibili da realizzare. Per noi il cessate il fuoco deve essere immediato, lo diciamo da ottobre”, ha aggiunto.
Polemiche sia dalla maggioranza che dall'opposizione. "Le parole pronunciate dal segretario del Pd, Elly Schlein, a proposito dell’invio di armi a Israele sono non solo inaccettabili, ma indiscutibilmente vergognose. Lo sono alla luce del fatto che sembrano negare gli atti di inaudita violenza perpetrati da Hamas. Un giudizio, quello espresso da Schlein, antistorico e anti-occidentale che conferma la sua attitudine a sposare le tesi di una sinistra estrema oramai ridotta al lumicino. Un conflitto come quello che sta martoriando il Medio Oriente non può in alcun modo essere trattato con tale approssimazione”. Lo dichiara il gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati.
"Il posizionamento che Elly Schlein vuole fare assumere al Pd sulle vicende di politica estera e di sicurezza sembra andare nella direzione di una continua, oltre che suicida politicamente, rincorsa al massimalismo dei 5 Stelle". Così sui suoi social il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva.
"L'attacco compiuto oggi nei confronti di Israele sull’invio di armi, peraltro vietato dalla nostra legge, che proibisce commercio dí armi con paesi in guerra, è preoccupante per lo sbilanciamento politico che si intende realizzare, spostandosi dalla tradizionale ed equilibrata politica sin qui tenuta, per inseguire posizioni identitarie, minoritarie e frazioniste. Iscriversi ad una delle fazioni, anziché operare politicamente per la ricerca della soluzione, alla fine non aiuta il processo di pace. Che cammina con la politica e non con gli slogan. E per noi è sempre valida la lezione di Aldo Moro sull’'equidistanza attiva': l’Italia deve lavorare per invitare il mondo arabo a riconoscere Israele come entità statuale con cui negoziare, e allo stesso tempo operare per evitare l’oltranzismo della classe politica israeliana", conclude.