Ius Scholae, compromesso Pd-M5S. E il Centrodestra si spacca
Per il M5S lo Ius Soli è troppo, quasi pronta la mediazione. Inside
Tensione tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle. A Enrico Letta, impegnato nella campagna elettorale per le suppletive nel collegio di Siena, non sono piaciute affatto le perplessità dei grillini/contiani sulla proposta di votare in Parlamento lo Ius Soli a settembre. Proposta accolta subito con entusiasmo sia dalla sinistra di LeU (in tutte le sue anime) sia da Italia Viva.
"Oggi il Paese deve fare un passo in avanti. Se vogliamo ripartire dobbiamo tutti lavorare affinché questo accada: questo è la cittadinanza. L'occasione è favorevole, perché proprio ora stiamo ricostruendo il nostro essere 'noi', comunità. Le Olimpiadi sono state un esempio", afferma la Repubblica, la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, la renziana Elena Bonetti. "Il Governo sta dando prova di sapere accompagnare tutti i processi di sintesi per fare davvero avanzare il Paese, ma le regole le deve scrivere il Parlamento. Una iniziativa parlamentare sulla cittadinanza già c'era. Si era trovata una mediazione alla Camera nel 2015, premier Renzi, e poi si è bloccata al Senato. Adesso il Governo può aiutare, però sono le Camere a dovere riprendere la proposta", osserva.
Ieri, però, dalla senatrice contiana Paola Taverna è arrivato un primo, pesante, stop ("Non una priorità") anche se stamattina il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, il più filo-Dem dei pentastellati, ha subito precisato che dalla collega Taverna non è arrivato un no. In realtà, secondo quanto Affaritaliani.it ha appreso da fonti vicine alla segreteria del Pd, trattative sono in corso per arrivare a un testo comune dei giallo-rossi da presentare alla Camera (dove la maggioranza di Centrosinistra è netta) da presentare dopo la pausa estiva alla ripresa dei lavori parlamentari. La mediazione, il compromesso, tra lo Ius Soli vero e proprio e l'incertezza dei 5 Stelle si potrebbe trovare sullo Ius Culturae o, in alternativa, come il punto di caduta sarebbe lo Ius Scholae, ovvero la cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri, dopo un primo ciclo scolastico e senza attendere i 18 anni (probabilmente al compimento del 12esimo anno di età).
Questa soluzione intermedia potrebbe spaccare il Centrodestra di governo. Una buona fetta di Forza Italia, liberal, potrebbe accettare e votare a favore, mentre la Lega di Matteo Salvini (così come Fratelli d'Italia dall'opposizione) resta schierata per il no senza se e senza ma a qualsiasi modifica sulla legge della cittadinanza. E così, dopo lo scontro quotidiano e continuo con la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese sugli sbarchi di migranti in Italia, in autunno potrebbe aprirsi un nuovo fronte di scontro nel governo e nella maggioranza. Che va a sommarsi al DDL Zan, al reddito di cittadinanza, alla riforma fiscale e a quella delle pensioni dopo la fine di Quota 100 il 31 dicembre di quest'anno.
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