Le colombe aprono ad alleanze future con Forza Italia
Di Tommaso Cinquemani

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Senatore Augello, che cosa pensa del discorso di Silvio Berlusconi al consiglio Nazionale del Popolo della Libertà?
“E' un discorso che purtroppo segna e sottolinea un momento difficile della vita politica del centrodestra che ci saremmo voluti risparmiare. E che ci saremmo risparmiati se la mediazione, portata avanti fino all'ultimo, fosse stata accolta e non avesse invece prevalso la linea si chi in queste ultime settimane ha fatto di tutto perché si arrivasse alla rottura. Ha vinto lo stile aggressivo e la polemica di alcuni. Per fortuna in Berlusconi è prevalsa una logica di apertura e di dialogo”.
Quali saranno i vostri prossimi passi?
“La persona deputata a segnare la strada è Angelino Alfano che di sicuro parlerà a riguardo. In ogni caso quello che posso dire è che da oggi ci dobbiamo mettere serenamente al lavoro per costruire una nuova offerta politica, un 'Nuovo Centrodestra'. Dalla nostra parte abbiamo un radicamento forte sul territorio e numeri importanti di partenza. Anche i sondaggi ci dicono che c'è una buona parte del popolo italiano che crede nel nostro progetto”.
Berlusconi ha chiesto ai suoi di abbassare i toni e di evitare attacchi nei vostri confronti per evitare di 'avvelenare i pozzi'. Lei crede che alle prossime elezioni la vostra formazione potrebbe presentarsi in coalizione con Forza Italia?
“Il nostro obiettivo è quello di allargare il Centrodestra. Mettere insieme tutte le forze che si riconoscono nei valori dei moderati. Siamo per una politica inclusiva. Il problema è che all'interno della neonata Forza Italia c'è una componente che fino ad oggi ha usato toni aspri e ci hanno attaccato quotidianamente, arrivando a dire ad Alfano di andarsi ad iscrivere al Pd.. Che cosa questa corrente farà è un mistero. Certo Berlusconi verrà indebolito da questa componente retriva del partito”.
La nuova Forza Italia rischia di essere un partito in mano ai falchi?
“Alcuni preferiscono coltivare un progetto politico, altri vivere alla giornata e abbaiare alla luna. Nella nuova Fi non sono certo tutti così, ci sono anche delle persone apprezzabili, però chi abbaia prevale su chi invece non lo fa. L'Altro problema è legato alla decadenza da senatore di Berlusconi. Non si può legare la sopravvivenza del governo Letta al voto al Senato. Gli italiani non lo capirebbero. I falchi in questo caso spingeranno per unire i pani. L'esasperazione del conflitto, secondo loro, è la strada da seguire, ma così si limita il perimetro del centrodestra”.
Secondo lei Berlusconi farà cadere il governo dopo l'approvazione della Legge di Stabilità?
“Non lo so, ma mi è perso di capire dal discorso di Berlusconi che la strada è quella. In ogni caso dobbiamo arrivare forti e coesi alla sfida politica del 2015”.