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Politica
Legge elettorale? Né Mattarellum (che piace a Salvini) né proporzionale

Il Mattarellum (75% maggioritario con collegi uninominali e 25% proporzionale) "è già stato usato e ha funzionato. Se ci fosse un accordo tra tutti non dico di no", basta che "la discussione duri una settimana" e non sei mesi, "altrimenti ci teniamo la legge che c'è. Se ci fosse l'accordo tra tutti a me va bene il Mattarellum, che non è una legge ad personam, altrimenti ci teniamo questa", dice Matteo Salvini al forum ANSA parlando della legge elettorale.

Il segretario della Lega sa perfettamente che se andasse in porto la federazione con Forza Italia e altri cespugli di Centrodestra potrebbe agilmente ottenere la maggioranza in Parlamento restando probabilmente sopra Fratelli d'Italia e andando quindi a Palazzo Chigi nel 2023 come premier. Salvini cerca sponda nel Partito Democratico, ricordando che nel giorno del suo insediamento da segretario Enrico Letta rilanciò proprio il Mattarellum, vecchia idea ulivista di Prodi e Parisi. Ma le cose, poi, nel Pd sono cambiate. Base Riformista (e non solo) hanno fatto notare come al Nord il Centrosinistra (compresi anche i 5 Stelle) perderebbe in quasi tutti i collegi e la sconfitta sarebbe quasi certa. Per questo, tra i Dem è tornata la voglia di proporzionale, che è anche la proposta dei pentastellati.

Le tensioni tra Enrico Letta e Giuseppe Conte sulle Amministrative, in particolare la battaglia di Roma tra Roberto Gualtieri e Virginia Raggi, consigliano anche ai giallo-rossi di evitare un sistema elettorale che imponga prima le alleanze. Sono in molti ormai a pensare che è meglio contarsi con il proporzionale e poi vedere i numeri in Parlamento, dopo il voto. Non solo. Anche a Giorgia Meloni potrebbe convenire alla fine il proporzionale con sbarramento. Se è vero che il Centrodestra veleggia intorno al 50% avrà comunque la maggioranza dei seggi e Fratelli d'Italia nella sfida tutti contro tutti avrebbe maggiori chance di arrivare primo. Infine Forza Italia.

Fino a ieri tutti pensavano che la legge elettorale ideale per gli azzurri sarebbe stato il proporzionale per poter far pesare dopo le elezioni quel 6 o 7% che i sondaggi assegnano a FI. Poi Silvio Berlusconi è uscito con l'idea del partito unico modello repubblicani Usa e tutto cambia, compresa l'ipotesi di una convergenza sul Mattarellum. Quanto a Italia Viva non è ancora chiaro che cosa voglia Renzi, che anche sul modello elettorale gioca a carte coperte. Alla fine l'ipotesi più probabile è che rimanga l'attuale Rosatellum (66,6% di proporzionale e 33,3% di maggioritario uninominale) con qualche piccolo correttivo come, ad esempio, l'introduzione delle preferenze.

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