Ligresti chiese aiuto al Cav per Cancellieri: “Trovale un posto in Emilia Romagna”

Parola di ministro: “In nessun modo la mia carriera è stata influenzata da rapporti personali”. Così Anna Maria Cancellieri ha solennemente dichiarato ieri in Parlamento, tra gli applausi. Eppure è Salvatore Ligresti a smentirla seccamente: “Sono intervenuto presso Silvio Berlusconi a favore della Cancellieri, quand’era prefetto a Bologna”. Come ricostruisce Il Fatto Quotidiano , nel 2012 Salvatore, indagato ma cittadino a piede libero, viene più volte interrogato dal pm di Milano Luigi Orsi, alla presenza dei suoi avvocati e degli ufficiali della Guardia di finanza che collaborano alle indagini. Durante uno degli interrogatori, il pm gli chiede che rapporti avesse con Giancarlo Giannini, che da presidente dell’Isvap (l’autorità di controllo delle assicurazioni) aveva chiuso più d’un occhio, secondo le ipotesi d’accusa, sui conti di Fonsai: tanto da essere indagato per corruzione. Ligresti ammette: racconta di essersi dato da fare per Giannini, che era in scadenza in Isvap e puntava a entrare all’Antitrust. Con chi parla Ligresti per dare una mano all’amico Giannini? Ligresti risponde: con Silvio Berlusconi, che in quel momento era presidente del Consiglio.
A questo punto il pm rivolge all’indagato la domanda che qualunque buon investigatore avrebbe fatto: ci sono altri per cui è intervenuto? È una domanda al buio, gli investigatori non hanno alcuna ipotesi precisa. A sorpresa, Ligresti, di solito così silenzioso, risponde: sì, ho chiesto a Berlusconi di aiutare Anna Maria Cancellieri, che aveva un incarico a Bologna e voleva restare in quella città. All’epoca dell’interrogatorio, Cancellieri era ministro dell’Interno del governo Monti . Qualche mese dopo, sarà chiamata a diventare ministro della Giustizia nel governo di Enrico Letta.