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Lollobrigida: "Treno? Lo rifarei. E pure un figlio mi hanno attribuito..."

di redazione politica

Il ministro dell'Agricoltura: "Ecco la verità sulla donna che hanno perseguitato per un mese e mezzo"

Lollobrigida: "Riscenderei altre 100 volte da quel treno. Devo scontare il legame di parentela con la premier"

Francesco Lollobrigida non arretra di un centimetro. Il ministro rivendica la scelta di far fermare quel treno per scendere a Ciampino. "Non ho goduto di nessun privilegio. Negli ultimi sei mesi fermate a richiesta sono state effettuate 207 volte. E il treno - spiega Lollobrigida a Il Corriere della Sera - non era più sulla linea ad alta velocità, ma deviato su una linea ordinaria. Ho chiesto se era possibile fare una fermata in una stazione esistente, dove sono scese anche altre persone. Non ho abusato di nulla. Avrei potuto prendere un aereo di Stato, ho preso un treno per inaugurare a Caivano da ministro capo delle forze forestali un parco da loro ripulito e restituito ai cittadini. Il governo sta cercando di salvare vite, non fare passerelle. Riscenderei altre 100 volte, se servisse".

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Lollobrigida affronta per la prima volta anche un altro caso che lo ha visto coinvolto nei mesi scorsi. "Estrapolazioni, volontà di creare polemica fuori dalla realtà: una donna — da tanti che si riempiono la bocca di rispetto per le donne — è stata perseguitata per un mese e mezzo perché "sospettata" di aver avuto un figlio con me... Tutto pur di colpire, travolgendo la vita degli altri". Il ministro fissa anche alcuni punti sulle alleanze europee. "Per noi alcuni paletti sono chiari in Italia e in Europa, tra questi il sostegno all’Ucraina e la difesa della libertà di Israele. E questo con alcune forze politiche impedisce ogni alleanza". Lollobrigida parla anche di un'altra questione di famiglia. "Sono apprezzato da tutti nonostante debba sempre scontare il peso dell'essere "cognato di".