Politica
Palamara: "Mi candido alle Politiche. Sui referendum sto con la Lega"

L'ex magistrato: "Sarà un contenitore o un movimento. Non puntiamo solo alla riforma della giustizia"
Palamara: "E' indubbio che una larga parte dell'elettorato di Centrodestra ha un grande interesse per i temi della giustizia e della sua riforma, ma mi rivolgo a tutti gli italiani"
"A breve comunicherò tempi e modi del mio impegno diretto in politica. C'è stata un'esperienza con la candidatura alle suppletive a Roma, ora valuterò come continuare l'azione politica, se con un contenitore o un movimento. L'obiettivo è coinvolgere e canalizzare la voglia di rinnovamente e faremo altre iniziative pubbliche in giro per l'Italia, non solo nella Capitale. C'è un interesse diffuso, non solo a Roma". Luca Palamara spiega ad Affaritaliani.it la sua intenzione di candidarsi alle elezioni politiche del 2023.
Il punto di partenza è la riforma della Giustizia, ma non certo l'unico. "Gettiamo le basi per canalizzare l'esigenza di rinnovamento che viene da tanti cittadini". Movimento autonomo o pensa ad alleanza con uno dei due principali schieramenti? "Penso a un movimento non convenzionale di cittadini fuori dal sistema che, ovviamente, parlerà con tutti nessuno escluso. E' comunque indubbio che una larga parte dell'elettorato di Centrodestra ha un grande interesse per questi temi, ma, ripeto, mi rivolgo a tutti gli italiani. La giustizia sarà centrale, ma accanto a questo l'attività politica riguarderà tutti gli argomenti principali che richiedono risposte e che interessano la vita quotidiana delle persone, dall'ambiente alla sanità, dalla casa al caro-bollette". Poi Palamara, in vista dei referendum sulla giustizia del 12 giugno, aggiunge: "Sono a disposizione per fare campagna referendaria e, come ho già fatto, per parlare in dibattiti organizzati dalla Lega".
Con una nota di oggi, Palamara ha anche fatto sapere che attenderà "con serenità la decisione sulla mia istanza di ricusazione, ma da uomo libero e da cittadino di questo Paese democratico ribadisco che non mi faccio e non mi farò mai intimidire da nessuno. E tantomeno dalla attuale dirigenza dell’ANM molto lontana dai fasti gloriosi che l’hanno caratterizzata. Grave e irrituale il tentativo di condizionamento nei confronti dei giudici della corte d’appello di Perugia chiamati a decidere sulla ricusazione depositando fuori termine una memoria che rischiava di poter diventare una traccia per l’eventuale decisione. Tutto questo rafforza il mio convincimento di essere al centro di un regolamento di conti interno alla magistratura tra le correnti ancor di più in vista delle prossime elezioni del CSM e rafforza l’idea di un mio impegno politico per una giustizia giusta e non vendicativa. Giustizia non può essere vendetta".
Ancora Palamara: "Mi auguro che in occasione dell’attuale dibattito sulla riforma della giustizia oltre al tema delle porte girevoli si affronti anche il tema dei fuori ruolo e del loro rapporto con la politica nonché delle incompatibilità tra magistrati e giornalisti. Pare invece che su questo l’Anm e il Csm stiano facendo orecchie da mercante. Se così non fosse si sarebbe già risolta una situazione imbarazzante e incresciosa, come ad esempio il fatto che non è prevista alcuna forma di incompatibilità tra magistrato e giornalista che pur essendo coniugati lavorano nello stesso palazzo di giustizia".
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