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Politica
M5S: "A luglio il conflitto d'interessi. Con il Pd abbiamo trovato la sintesi"
(fonte Lapresse)

Non è solo a livello di governo che la collaborazione M5S-PD è stata fruttuosa. Anche in Parlamento il bilancio è positivo: “Si lavora in un clima di convergenza sia sulla visione in generale che sui temi. E la legge sul conflitto d’interessi, calendarizzata per il mese di luglio, ne è la prova”. Lo dice ad Affaritaliani.it Vittoria Baldino, capogruppo Cinque stelle in commissione Affari costituzionali della Camera. Da referente “Scudo della rete” per Rousseau, inoltre, Baldino difende la piattaforma che ha spesso creato diffidenza anche nel cuore del Movimento stesso: “E’ uno strumento osservato in tutto il mondo. Oltre ad essere uno spazio di partecipazione - sottolinea – offre anche sostegno agli iscritti. Proprio domani partono sette seminari online sul portale ‘Eventi’ di Rousseau di cui mi sto occupando personalmente per offrire formazione e tutela legale soprattutto ai portavoce dei territori e agli aspiranti candidati”.

Baldino, nel Movimento comunque non ci si annoia e le turbolenze interne non mancano. Si sono calmate un po’ le acque dopo lo scontro plateale tra Grillo e Di Battista?
Non è stato uno scontro, anche se comprendo che definirlo così fa gioco ai media per riempire pagine di giornali o guadagnare clic. Il M5S è concentrato e compatto sull’azione del governo. Il sostegno al Paese è la priorità di tutti, anche di chi non riveste al momento incarichi.

A Di battista basterà la rassicurazione che gli Stati generali sono solo rimandati?
Gli Stati generali sono un appuntamento annunciato già prima dell’emergenza Covid-19. L’esigenza di riunirci per ricompattarci già c’era e non è venuta meno. Ma per parlare di temi, e non certo di capi. A maggior ragione adesso che il coronavirus ha fatto emergere tanti problemi e storture è ancora più urgente che una forza politica come la nostra abbia ben chiare le questioni chiave da portare avanti, le nuove sfide per le prossime elezioni. Ma c’è un altro aspetto non secondario.

Quale?
Sarebbe poco credibile agli occhi dei cittadini, e su questo condivido quanto sottolineato appena ieri da Vito Crimi, che il M5S si riunisca adesso per parlare di se stesso, mentre il Paese ha bisogno di risposte.

Non crede che la reazione di Grillo sia stata esagerata?
Parliamo di un tweet di Beppe. Tutti sanno, incluso Di Battista, che Grillo è sempre dissacrante, non si cura della forma. La sostanza, però, è una sola.

Cioè?
Sia Grillo, che ha fondato il Movimento, e sia Di Battista, che ha contribuito a farlo crescere, vogliono la stessa cosa: il bene del M5S e, quindi, dell’Italia.

L’orientamento prevalente sembra quello di una gestione collegiale, di una segreteria piuttosto che di un capo politico. Crede che sia la direzione giusta?
A me interessa che il M5S non si spacchi il giorno dopo. Da cittadina e da elettrice mi interessa vedere un Movimento compatto e impegnato sui valori che porta avanti da sempre. Quanto alla struttura, una volta decisi i temi, si vedrà. Non conta quello che preferisco io, sarà importante far decidere gli iscritti alla piattaforma.

Di Maio si dice sorpreso positivamente da questo anno di lavoro con il PD. Può dire la stessa cosa del lavoro con i dem in Parlamento?
Noi abbiamo sempre detto che ci interessano le buone idee. Le proposte valide le portiamo avanti con chiunque ci stia. Nella prima fase della legislatura abbiamo fatto tante cose, anche con la Lega. Penso al Reddito di cittadinanza o alla legge Anticorruzione. Dopo un anno di governo con il PD devo registrare anche io che si lavora in un clima di convergenza sia sulla visione in generale che sui temi.

Quali per esempio?
La legge sul conflitto d’interessi.

A che punto siamo su questo fronte?
E’ stata calendarizzata per luglio. Proprio grazie ad un accordo di maggioranza, infatti, un testo base approderà in Aula.

Quindi il testo base è pronto?
Si partiva da due proposte di legge, una del M5S ed una del PD. Proprio nelle prossime settimane, il lavoro in commissione Affari Costituzionali entrerà nel vivo. Finalmente, l’Italia potrà avere una definizione normativa di conflitto d’interessi.

A proposito di Parlamento, ieri le comunicazioni del premier si sono ridotte ad una informativa tra le proteste delle opposizioni. Non crede che le Aule siano state umiliate?
Il Parlamento viene umiliato quando è usato come strumento di propaganda politica. Le opposizioni hanno giustificato la loro assenza agli Stati generali dell’economia chiedendo un confronto nelle Aule e poi cosa hanno fatto? Si sono defilate, mancando di rispetto non solo al presidente del Consiglio e alle altre forze politiche, ma ai cittadini italiani che, mai come in questo momento, hanno bisogno di vedere le istituzioni compatte.

C’era l’esigenza di blindare la maggioranza sul Mes. Prima o poi il nodo verrà al pettine. Sembra inevitabile dire sì al Fondo Salva Stati, non le pare?
Il Mes è un falso problema. Lo ha detto anche il premier Conte: l’unica soluzione possibile è una risposta ambiziosa da parte dell’Ue. E il Mes non lo è di certo. Al contrario del Recovery fund. Per noi la risposta è questa. Non abbiamo intenzione di cedere ai ricatti.

C’è attesa per il decreto Semplificazioni. Quali sono le priorità su cui puntare?
Non si può prescindere dalla digitalizzazione della PA. Ed è il tema che abbiamo portato al tavolo politico degli Stati generali. Siamo convinti che da questa trasformazione passi la vera rinascita del Paese perché si tradurrà in fiducia nelle istituzioni da parte dei cittadini e in incentivi all’iniziativa economica.

Anche sul Codice appalti servirà semplificare, non crede?
E’ un’altra priorità, ma - e glielo dico anche da membro della commissione Antimafia - senza abdicare minimamente rispetto al ruolo di controllore dello Stato. La vigilanza rispetto alle infiltrazioni criminali deve rimanere alta, a maggior ragione nella prospettiva di fondi Ue da investire.

Si arriva al dunque anche sui decreti Sicurezza. Qual è la linea del Piave da non superare per il M5S?
E’ molto semplice: la questione va affrontata senza preclusioni ideologiche. Bisogna raccogliere le indicazioni del presidente della Repubblica e valutare anche l’applicazione dei decreti alla luce di un attento monitoraggio.

Intanto, lei è impegnata anche come referente di Rousseau nella sezione Scudo della rete. Le critiche alla piattaforma si sprecano.
E' una piattaforma che osservano in tutto il mondo. Basta dire questo. Aggiungerei che, come spesso accade, poche critiche fanno più rumore del lavoro silenzioso di tanti.

Lei ha annunciato una serie di webinar aperti ad eletti e iscritti. Quando si parte e qual è il fine?
Il primo seminario parte domani alle 17. Dopo appena cinque ore dal lancio dell’iniziativa già contavamo 300 inscritti, ed oggi siamo già ad oltre 500. A riprova di quanto fosse attesa e di quanta partecipazione ci sia dietro le attività di Rousseau. Soprattutto da parte dei portavoce dei territori la richiesta di assistenza legale, ma anche solo di formazione preventiva per non incorrere in cause, è molto forte. Ed è da qui che nasce questo progetto che vede la funzione Scudo nel ruolo di intermediario con gli studi legali.

Quanti studi hanno aderito?
Oltre 400, ma alla fine saranno molti di più perché tanti sono ancora in attesa di essere confermati.

La tutela offerta dal Movimento sarà gratuita?
Per prima cosa i legali dovranno presentare un preventivo, applicando se possibile i minimi tabellari. Poi lo Scudo valuterà se farsi carico o meno della causa intentata. Il regolamento ad hoc, a cui sto lavorando, fisserà i paletti dell’accesso al ristoro.

Le risorse per offrire questo servizio da dove vengono?
Il ristoro si finanzia tramite gli stipendi dei portavoce regionali.

Le maggiori richieste di assistenza che ambito riguardano?
Da un nostro monitoraggio è emerso che la maggiore richiesta di assistenza e formazione riguarda i reati di opinione. Sarà un tema centrale dei seminari. Ma lo saranno anche questioni quali la costituzione in parte civile, il danno erariale o le turbative d’asta. Si tratta di lezioni interattive tra esperti del foro e iscritti. Ecco perché sarà un momento di confronto importante.

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