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M5s Armageddon: Grillo e Casaleggio vogliono facce nuove e repulisti interno

Marco Zonetti

Da 'Uno vale uno' a 'Non ne rimase nessuno'. Con le nuove aperture ai poteri forti, Di Battista, Di Maio, Fico & co. sono ormai zavorre da scaricare

Panico nel M5s. Senatori e deputati grillini non devono più soltanto preoccuparsi delle manovre di Beppe Grillo e Davide Casaleggio per attirare personaggi della "società civile" (leggi legati alla Casta e ai poteri forti), ma anche della legge elettorale e del "modello tedesco" che non garantisce loro la rielezione. 
Se prima i vari Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Roberto Fico, Paola Taverna e così via si rassegnavano pensando che la ricerca di una nuova classe dirigente si limitasse al possibile Governo e a ministri e sottosegretari, oggi temono di perdere anche il treno parlamentare.
Beppe Grillo, sul blog, ha gelato le "intemperanze" di Roberto Fico e Paola Taverna, che avevano criticato la scelta del modello tedesco, sottolineando che al M5s non interessa la rielezione di chicchessia. E il post sul canale ufficiale grillino era arrivato dopo giorni e notti di frenesia da parte dei portavoce che, forse per la prima volta dal 2013, si sentono vicini alla rottamazione definitiva.
Forse, per la prima volta dal 2013, i "meravigliosi ragazzi" si sono resi conto che, nel caso di alcuni di loro (i volti più noti, i più celebri, quelli inviati in TV a fare da "frontmen" del movimento), l'utilità era soltanto quella di presentare il prodotto come venditori porta a porta. Mere figurine ben vestite e rassicuranti, o "veraci", quando il target di riferimento era più popolare, da spendere pubblicamente mentre, dietro le quinte, si contattavano imprenditori, boiardi di Stato, intellettuali. Di Battista, Di Maio, Fico, Taverna, Lezzi, Toninelli e così via si sono accorti all'improvviso di essere stati utili ma di non essere indispensabili e di essere intercambiabili con un nuovo esercito di personaggi forse meno "puri e innocenti" dal punto di vista del passato politico ma senz'altro più spendibili nelle stanze dei bottoni.
Nelle sedi grilline dei gruppi parlamentari alla Camera e al Senato, le facce sono cupe, le atmosfere sono tese, la paura fa novanta. Come i "dieci piccoli indiani", i meravigliosi ragazzi si aggirano alla Camera e al Senato in un'atmosfera ungarettiana del "si sta come d'autunno sugli alberi le foglie" e hanno la stessa aspettativa di vita dei protagonisti di uno "slasher" cinematografico. Venerdì 13 - L'assassino ti siede accanto è un film con Shirley Temple, al confronto. Su quale di loro si abbatterà il giudizio divino di Beppe Grillo e di Davide Casaleggio? L'Armageddon a cinque stelle è vicino e nessuno è sicuro di uscirne vivo. E tuttavia, i "giovani, carini e onesti", almeno sulla carta, venderanno cara la pelle. Prepariamoci quindi a un'estate e a un autunno roventi con guerre sempre più fratricide all'insegna del mors tua vita mea per contrastare le mire del Beppe Grillo/Crono intenzionato a mangiare i "figli" che egli stesso ha creato, mentre "Uno vale uno" diventa ogni giorno di più "E non ne rimase nessuno".