M5s, Conte diventa presidente dei grillini.Fuori dal governo, ma in parlamento
Il M5s affronta una fase cruciale del suo futuro politico. Un sì al governo Draghi vorrebbe dire far cadere ogni tabù, si tornerebbe alleati della Lega, si abbraccerebbe Berlusconi con Forza Italia e Renzi con Italia Viva. Ma questa sembra essere la linea scelta dal garante Beppe Grillo. La conferma arriva anche - si legge su Repubblica - dalle parole di Giuseppe Conte, che in assemblea non solo ha partecipato alla discussione, ma è stato anche l'ultimo a parlare, segnale dell'importanza che ricopre nel Movimento. "L’Aventino è anche una scelta percorribile, ma non auspicabile durante una pandemia mondiale. Bisogna fare i conti con la realtà, con la fase storica. Volgere le spalle al presidente incaricato vuol dire volgere le spalle al Paese", le parole dell’ex primo ministro. "Temo molto la presenza della Lega né dimentico chi ci ha voltato le spalle — ha aggiunto — il percorso è difficile ma porremo condizioni tali che alcuni soggetti non dovranno restare al tavolo. C’è da salvare le riforme fatte sinora".
"Non voglio vincolare - ha proseguito Conte in assemblea - la scelta di un appoggio a Draghi ad un mio eventuale ruolo di governo", ha sottolineato lo stesso Conte affermando di non voler entrare. Ci sarebbero altre due possibilità. Candidare Conte - prosegue Repubblica - nel collegio senese lasciato vacante da Pier Carlo Padoan, planato in Unicredit. Si vota in primavera, ovviamente Pd e LeU convergerebbero su di lui e così Conte avrebbe piena agibilità in aula. Poi c’è chi pensa di istituire una figura che al momento nell’organigramma non c’è, una specie di presidenza, tagliata su misura per l’ex premier.
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