Scorrendo la lista dei nuovi viceministri e sottosegretari pentastellati, a parte la folta compagine femminile, c'è un particolare che salta subito all'occhio: la maggioranza dei nominati è 'di rito dimaiano'. Ciò è tanto più evidente se si parte dall'unico esponente politico che detiene la carica di viceministro al Mef, Laura Castelli. Da sempre fedelissima di Luigi Di Maio, che le ha delegato fin dall'inizio tutte le questioni riguardanti l'economia, è la responsabile economica del Movimento 5 Stelle. Castelli è una conferma che mette il sigillo non solo sul peso dei 5 Stelle nel governo, ma anche sulla targa Di Maio al gruppo grillino nell'esecutivo. Tra le riconferme c'è un'altra donna che negli ultimi tempi si è fatta strada tra le fila pentastellate, Alessandra Todde. Già voluta dall'attuale ministro degli Esteri come candidata capolista alle scorse europee, ha ricoperto l'incarico di sottosegretaria al MiSE nel Conte bis. Proprio in quest'ultimo ruolo ha chiuso 50 tavoli di crisi in appena un anno e mezzo, confermando la sua competenza e dinamicità e confermandosi una grande scoperta per il Movimento.
AI Mit rimane Giancarlo Cancelleri, uomo di Di Maio al Sud. Lo stesso Di Maio lo supportò in tutto e per tutto durante l'ultima campagna elettorale in Sicilia, quando era candidato alla presidenza della Regione. Sempre in Sicilia, precisamente a Messina, troviamo una new entry: all'Istruzione va la senatrice Barbara Floridia. Vicina al questore di Montecitorio (anche lui messinese) Francesco D’Uva, a sua volta fedelissimo di Di Maio.
Tra le novità anche Anna Macina, deputata pugliese e riferimento per Di Maio fin dai tempi del primo governo Conte, quando era il suo terminale come capogruppo grillina in commissione Affari Costituzionali. Macina, molto attiva per Di Maio nel suo collegio in Puglia anche durante l'ultima campagna referendaria, sarà sottosegretaria alla Giustizia.
La riconferma di Pierpaolo Sileri alla Salute rappresenta, poi, una conferma anche della bontà dell'intuizione di Luigi Di Maio come capo politico nella scelta degli uninominali: è da lì, infatti, che prende le mosse l'esperienza politica del sottosegretario di Speranza.
Il legame di Luigi Di Maio e Carlo Sibilia, riconfermato all'Interno, arriva da lontano. Amici fin dai tempi del direttorio pentastellato i due sono sempre stati sulla stessa lunghezza d'onda. Sibilia, infatti, ha sposato la linea di Di Maio anche nei momenti più critici.
Il filotto dimaiano si conclude con un altro storico braccio destro del ministro degli Esteri: Manlio Di Stefano. Già sottosegretario alla Farnesina, è lui a seguire da vicino un progetto che rappresenta la sfida, ma già anche il fiore all'occhiello, della gestione Di Maio agli Esteri: il Patto per l'Export.
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