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Politica
M5s? Ormai è in mano ai parrucconi. Così a rischio ci finisce anche Grillo

Nel XVIII° secolo, in Francia, nel clero e nella nobiltà, di parrucconi se ne vedevano parecchi, era un periodo in cui l’economia si trovava in uno stato pessimo e soprattutto Parigi ribolliva tra privilegi per pochi e tasse e generi alimentari sempre più costosi per i molti, per la popolazione “comune” detta Terzo Stato.  La borghesia, in questo periodo, era ormai la forza trainante non solo del Terzo Stato ma della stessa Francia ed aveva capito che la popolazione, per funzionare, non aveva bisogno di una nobiltà da mantenere: “Che cos’è il Terzo Stato? Tutto. Che cosa è stato finora nell’ordinamento politico? Nulla. Che cosa chiede? Di diventare qualcosa” (Cit. l’abate e politico Emmanuel Joseph Sieyés). Il Terzo Stato quindi esplodeva di energie e stava per cambiare il mondo: il 5 Maggio 1789 Re Luigi XVI° per far fronte a questa drammatica situazione convocò gli Stati Generali (Clero, Nobiltà e Terzo Stato appunto) e da lì a poco sappiamo tutti come andò a finire.

Alla luce di tutto ciò e della simbologia, che in campo politico non è mai così evidente per caso, ci chiediamo: perché il M5s, del quale si è appropriato un comitato di parrucconi al secondo mandato, terrorizzati dall’idea di cercarsi un vero lavoro, ha scelto questa lucida e tagliente definizione per indicare quelle riunioni che lo porteranno a riorganizzarsi, ad avere la propria Costituzione? Perché "Stati Generali" e non congresso, conferenza, convention ecc? Chi ha scelto questo nome e perché? Chi sta decidendo?

Sarà solo una manovra di marketing, come i parrucconi ci hanno abituati negli ultimi 3 anni (da ALDE in poi) tra persone pilotate dall’alto, scelte verticistiche ed alleanze “umbre”, o saremo di fronte per davvero ad un rinnovamento senza precedenti che spazzi via tutte quelle inguardabili, vomitevoli “ammuine”, gli equilibrismi, le scuse, le interpretazioni/manipolazioni, che mediante “rana bollita” hanno portato il MoVimento a snaturarsi fino a questo punto (https://m.dagospia.com/movimento-5-stelle-la-base-sparisce-in-una-settimana-persi-mille-attivisti-e-i-meetup-non-ci-sono-226178)?

A tal proposito mi viene in mente lo “Stige” “il fiume dell’odio” dei greci (quelli antichi)…ecco non mi stupirei vi nuotassero le sardine con Oliviero Toscani ed i Benetton, ma il MoVimento 5 Stelle deve starne lontano, ai pentastellati non serve un uomo ormai colluso col palazzo, un C(ar)onte che, mentre naviga appunto nello Stige, si intreccia col sistema per se stesso e fa svanire (sciogliere) il 5S nelle lande desolate di Piddinia e dei suoi gironi. 

L’austerità, anche se mascherata ai non addetti dai media, le politiche degli zero virgola, nella popolazione si sentono e la firma sul MES prefigura scenari greci (quelli moderni) anche se, per adesso, grazie a immobili e pensioni non ce ne accorgiamo: precariato, disoccupazione, aumento di decine di microbalzelli che pesano sul costo della vita, smottamento della produzione industriale, sono quello stesso tradimento che ha stufato la classe salariata e l’ha portata su ben altre sponde (i progressisti non hanno un bel niente in comune con le politiche economiche di sviluppo e di svolta, di norma definite socialdemocratiche o “modello scandinavo” o “Abenomics” in Giappone). Il M5s è nato in antitesi a quanto sta facendo adesso al Governo eppure sta seguendo, in malafede, identico tradimento, identica sorte del PD, come un Pinocchio da Collodi che segua Lucignolo.

In vista degli Stati Generali cari lettori, è necessario quindi aspettarci di tutto, anche che salti la testa del Re, del padre nobile, se non ci libererà di chi ha scambiato il MoVimento per un posto di lavoro, se egli non farà sparire di fronte ai nostri occhi, i parrucconi e le loro scelte scellerate ed intollerabili. Il passato ha dei tesori da recuperare (i MeetUp) eppure non serve un mero ritorno alle origini, perché quello non funziona mai, ma serve un leader carismatico, di rottura, che porti fuori dalla palude il M5s anche solo con l’energia di cui dispone. Dobbiamo esigere che le future leve si pongano al suo fianco come pretoriani, ed affrontino nuove battaglie, visto l’appannamento delle precedenti e sì…servono anche nuovi valori, quelli non si barattano e non si mediano, valori che non dobbiamo abbandonare nelle mani del “rinato putrefatto” centro destra e che per molto tempo sono stati nostri, come l’identità, la tradizione, l’economia Local che fa ricadere benessere sui territori, la moderazione del turbocapitalismo selvaggio delle multinazionali e della finanza volatile, uno Stato sociale forte che difenda quei diritti inalienabili come un’acqua pubblica sicura di alta qualità per tutti(acquedotti), la scuola, la sanità la sicurezza. Battersi per questi valori non solo nella nostra Nazione ma ovunque, mediante, ad esempio, una stretta collaborazione con le opposizioni popolari in Africa e Sud America.

Infine "la questione europea". L'unica Europa che può realizzarsi è quella "dei popoli" quindi sono necessari in primo luogo gli eurobond perché si investa in quei paesi che hanno sofferto un rapporto di ingresso nella Moneta Unica sbilanciato in loro sfavore. Non una Europa delle tecnocrazie e dei maledetti vincoli mercantilisti (leggasi guerra economica fratricida), non di una moneta straniera unica ma del reddito di cittadinanza europeo per tutti, di quello strumento che ci faccia trovare pronti di fronte alla imminente robotizzazione: le AI, intelligenze artificiali, avranno un incremento improvviso, produrranno merci ma non consumatori ed i robot che sostituiscono il lavoratore non fanno la spesa, con ingenti rischi per tutto il modello economico capitalistico. A questo reddito dignitoso, sarebbe straordinario venisse abbinato un “lavoro di cittadinanza attiva” cioè non finalizzato al PIL ma al progresso dell'essere umano e qua sì che possiamo utilizzare la terminologia "fare progresso": arte, cultura, educazione civica ecc stanno solo aspettando nuova linfa! 

Non una Europa degli eserciti unici e delle polizie uniche quindi, ma quella di una ricerca scientifica più integrata, di una tecnologia più integrata, di nuovi parchi naturali, dell’ambiente da valorizzare (seriamente, non per aiutare il signor Elon Musk a farsi tondo) e se questo sogno europeo non ce lo concederanno, la testa da far saltare sarà quella della Moneta Unica, seguendo l’esempio (simile seppur diverso) degli amici anglosassoni, armandoci della stessa determinazione, nonostante la solita stampa globalista di regime, anche là, disegnasse per i boccaloni scenari apocalittici.

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