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M5S, Grillo interviene e stoppa Conte. Di Maio in stand by... Inside

M5S, Grillo a Conte: per ora nessun nuovo voto sullo statuto
M5S nel caos dopo il provvedimento del tribunale di Napoli
Parlamentari pentastellati letteralmente "terrorizzati" su quanto sta accadendo nel Movimento, dopo la clamorosa decisione di ieri del tribunale di Napoli di sospendere il nuovo statuto e quindi la leadership di Giuseppe Conte, stanno scrivendo a Beppe Grillo chiedendo al fondatore di intervenire in prima persona per risolvere la situazione. E infatti questa mattina Grillo ha scritto su Facebook per lanciare un chiaro messaggio al decaduto capo politico dei 5 Stelle.
"In questo momento non si possono prendere decisioni avventate. Promuoverò un momento di confronto anche con Giuseppe Conte. Nel frattempo, invito tutti a rimanere in silenzio e a non assumere iniziative azzardate prima che ci sia condivisione sulla strada da seguire", ha scritto il garante del Movimento dopo la sospensione delle votazioni con cui nell'agosto 2021 è stato modificato lo statuto del Movimento. Le parole di Grillo vengono lette come uno stop a Conte che ieri si era affrettato ad annunciare una nuova votazione tra gli iscritti per approvare nuovamente il nuovo statuto. La questione non è politica, ma procedurale.
Il fondatore dei 5 Stelle sa perfettamente che Lorenzo Borré, l'avvocato che ha assistito gli attivisti del M5S nel ricorso che ha portato al terremoto di ieri, è pronto a nuove azioni e a sfruttare qualsiasi errore tecnico-giuridico, anche piccolo. Ecco perché Grillo, in attesa di studiare bene la situazione con gli avvocati, ha fermato la voglia di Conte di tornare a sentire la base rapidamente e ha chiesto a tutti il silenzio. La verità è che in questa fase delicata e confusa l'unica voce deputata a rappresentare il Movimento è propria quella di Grillo.
E per capire che Borré sia sul piede di guerra basta leggere le dichiarazioni di stamattina su Radio 24: "Ricordo che Grillo, in un comunicato del 29 giugno, disse che le votazioni vanno fatte su Rousseau perché è questo che prevede lo statuto che è tornato in vigore. Lui scrisse proprio questo per evitare impugnazioni. Quindi, a mio avviso, la nuova votazione andrà fatta sulla piattaforma Rousseau: lo dico da soggetto più che distante dall'associazione di Casaleggio".
Nel frattempo il competitor di Conte, Luigi Di Maio, resta silente sulle questioni interne e prosegue il suo lavoro alla Farnesina sulla delicatissima crisi tra Russia e Ucraina. Parlamentari vicini al ministro degli Esteri invitano alla calma e sottolineano come Di Maio, che non sente l'ex premier e leader decaduto dal giorno delle dimissioni dal Comitato di garanzia, abbia già respinto le sirene centriste provenienti dal nuovo soggetto politico che dovrebbe nascere attorno a Matteo Renzi e Giovanni Toti.
Tutto fermo anche sul tema bollente del doppio mandato, vincolo che se mantenuto nel 2023 lascerebbe Di Maio fuori dal Parlamento. Conte, in sostanza, ha glissato dicendo vedremo e valuteremo, prima che il Movimento venisse travolto dal provvedimento del tribunale di Napoli. Sicuramente il tema tornerà fuori, ma non oggi che Grillo ha messo tutti a tacere.