Quirinale, Pera è il piano B del Cdx. Asse con Iv, renziani Pd, governativi 5S - Affaritaliani.it

Politica

Quirinale, Pera è il piano B del Cdx. Asse con Iv, renziani Pd, governativi 5S

Di Alberto Maggi

Pera è stato presidente del Senato dal 2001 al 2006, liberale...

Quirinale, Pera potrebbero favorire anche il voto di non pochi deputati e senatori del Gruppo delle Autonomie e del Gruppo Misto

 

Non parla. Non parla assolutamente. Né di Quirinale, né del governo Draghi e del futuro politico del presidente del Consiglio, né della situazione generale del Paese. Marcello Pera, il cui nome spunta come possibile candidato del Centrodestra per la presidenza della Repubblica se Silvio Berlusconi non dovesse avere i numeri, si trincera dietro il no comment.

Nato a Lucca il 28 gennaio 1943, Pera - filosofo, politico e accademico, ha aderito fin dall'inizio, nel 1994, a Forza Italia diventando coordinatore nazionale della Convenzione per la riforma liberale. Poi la svolta nelle istituzioni. Alle elezioni politiche del 2001 vince nel collegio uninominale di Lucca, l'unico della Toscana andato al centrodestra. Viene eletto al primo scrutinio Presidente del Senato della Repubblica, seconda carica dello Stato, che manterrà fino al 2006.

Pera è sempre stato considerato l'anima liberale di Forza Italia in contrapposizione a quella cattolica. Il suo nome circola nel centrodestra in queste ore come possibile piano B della coalizione e, spiegano fonti qualificate, dietro ci sarebbe proprio Berlusconi. L'ex Cavaliere spera ancora di trasferirsi al Colle, ma sa anche che le sue chance sono molto basse (il 10% ha detto Roberto Formigoni in un'intervista ad Affaritaliani.it).

Dal Partito Democratico, fonti vicine al segretario Enrico Letta sottolineano a caldo che "non lo votiamo perché di parte", ma l'ala governativa del Movimento 5 Stelle, quella del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, potrebbe non chiudere la porta a Pera (mentre Berlusconi sarebbe difficilmente digeribile per i grillini), soprattutto per evitare il rischio elezioni con Draghi al Quirinale e visto il nuovo e definitivo no di Mattarella alla rielezione. C'è un elemento molto importante che non va assolutamente sottovalutato. Nel settembre del 2016 Pera, insieme a Giuliano Urbani (altro ex azzurro) ha fondato il Comitato "Liberi Sì" per il referendum confermativo della riforma Renzi-Boschi (poi bocciato dal popolo).

I renziani non dimenticano affatto il sostegno di Pera e sono in molti a scommettere che se il Centrodestra dovesse fare davvero il nome dell'ex presidente del Senato, a quel punto arriverebbe non solo l'ok del leader di Italia Viva ma anche di alcuni (una ventina) di ex renziani rimasti nel Partito Democratico. Non solo, le posizioni storicamente liberali di Pera potrebbero favorire anche il voto di non pochi deputati e senatori del Gruppo delle Autonomie e del Gruppo Misto che in molti casi si considerano moderati (appunto, liberali) e che potrebbero trovare nell'ex senatore azzurro il candidato ideale. Insomma, il nome di Pera per il Colle c'è e sottotraccia avanza.

Meloni conferma l'esistenza di un piano B (e C) del Centrodestra

Il nome di Berlusconi come prima scelta, ma l'importante è che il centrodestra ''affronti compatto questa scadenza'' e vada unito anche su ''un piano B o C...''. Lo ha detto Giorgia Meloni a Skytg24. ''Noi -ha sottolineato- dobbiamo garantire un presidente della Repubblica di qualsiasi estrazione, meglio di centrodestra, che faccia rispettare le regole e difendere la sovranità italiana rispetto ad alcune ingerenze straniere che in Italia ci sono sicuramente. Berlusconi sicuramente garantisce questo criterio, ma il centrodestra si deve muovere compatto anche su un eventuale piano B o C...''.