Politica
Marine Le Pen, Letta fa lo stesso errore di Montanelli con Berlusconi

di Pietro Mancini
"Mi auguro che il Fronte nazionale di Marine Le Pen governi e non venga escluso da accordi a tutto campo. La Francia è una pentola a pressione, con un coperchio chiuso. Uno schieramento di partiti anti-FN può essere controproducente. Se non si trovano valvole di sfogo e democrazie accoglienti, la Le Pen rischia di vincere, tra due anni, le elezioni presidenziali !". Dichiarazioni rilasciate, ieri, serenamente, al "Corriere della Sera" da Enrico Letta, che a Parigi guida, dal settembre scorso, la scuola d'Affari internazionali di Scienze Po. Ricordano quelle rese a Enzo Biagi, su Rai 1, da Indro Montanelli, nel marzo del 2001, pochi mesi prima delle seconde elezioni politiche, vinte da di Silvio Berlusconi, che sconfisse il centrosinistra, allora guidato da Francesco Rutelli, detto "Cicciobello".
"Voglio che il Cavaliere vinca, faccio voti e faccio fioretti alla Madonna perché lui vinca, in modo che gli italiani vedano chi è questo signore. Berlusconi è una malattia, che si cura soltanto con il vaccino, con una bella iniezione di Berlusconi a Palazzo Chigi, Berlusconi anche al Quirinale, Berlusconi dove vuole, Berlusconi al Vaticano. Soltanto dopo saremo immuni. L'immunità, che si ottiene col vaccino !...."concluse l'ex direttore, dal 1974 al 1994, de "Il Giornale", di proprietà di Paolo Berlusconi, fratello del grande "nemico" dei progressisti. La profezia del grande Indro, tuttavia, non si avverò. Soltanto dopo una lunga permanenza alla guida dell'esecutivo, dopo aver perso nel 2006 contro Prodi, ma aver sbaragliato, alle elezioni politiche del 2008 il neonato PD di Veltroni, il Cavaliere dovette lasciare Palazzo Chigi, nel novembre del 2011, per una decisione del Quirinale, senza un passaggio elettorale. L'allora Capo dello Stato, Re Giorgio Napolitano, diede l'incarico, dopo averlo nominato senatore a vita, al rettore della Università Bocconi di Milano, Mario Monti, che guidò, non bene, un esecutivo tecnico, in una fase di tempesta monetaria, in Europa, e di grave crisi economica del Paese.
Sulla profezia di Montanelli, che non si è avverata, non ebbe dubbi Federico Orlando, il braccio destro del direttore al "Giornale", che per una legislatura fu deputato dell'Ulivo, di recente scomparso : "Con tutto il rispetto per l’amico e Maestro di Fucecchio, Indro sbagliò su Berlusconi, fin dall’inizio: non perché lo sottovalutasse, ma perché lo sopravvalutava sul piano “morale”. Riteneva che l'allora premier avesse foga trascinante ed entusiasmo coraggioso, ma non la doppiezza e il cinismo. Pazienza. Montanelli ci ha dato tante cose belle che gli perdoniamo, volentieri, la diagnosi, sbagliata, sulla vaccinazione”. È opportuno, dunque, evitare auspici e previsioni azzardate. Meglio stimolare i partiti, in Francia e in Italia, a dare, presto, risposte molto più convincenti, credibili e razionali, ai cittadini, oggi delusi, più poveri per la crisi economica e impauriti dalle minacce del terrorismo.
In democrazia, i migliori vaccini al malgoverno, alla corruzione, all'immobilismo sono il buon governo, la correttezza, l'efficienza dei leader.
La Le Pen ha conquistato un terzo dei suffragi, in una delle democrazie più avanzate dell'Occidente, perché, sinora, questi vaccini non sono stati praticati dai vecchi e mediocri medici transalpini. E il FN-i cui elettori non vanno trattati come appestati-è riuscito a sfruttare gli errori degli avversari, imponendo l'immagine di una politica nuova, più fresca, rappresentata da giovani donne, alternativa ai vecchi notabili attenti, soprattutto, alla conservazione dei privilegi della "Casta".