Mediobanca conquistata da Mps, mani anche su Generali. Vittoria del sovranismo finanziario di Meloni e Lega. Inside - Affaritaliani.it

Politica

Ultimo aggiornamento: 18:38

Mediobanca conquistata da Mps, mani anche su Generali. Vittoria del sovranismo finanziario di Meloni e Lega. Inside

Gli intrecci tra politica e finanza che ribaltano i salotti

Di Alberto Maggi

Forza Italia e la famiglia Berlusconi sconfitte

La vittoria del sovranismo finanziario e lo spostamento del salotto della finanza da Milano a Roma. E, in chiave politica, il successo della Lega, in particolare del vicepremier Matteo Salvini e del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, ma anche della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Sconfitta, invece, per Forza Italia, sul piano politico, che da mesi invoca invano l'uscita del Mef dal capitale del Monte dei Paschi di Siena (primo azionista con l'11,7%) e chiede che sia il mercato libero a determinare le scelte e gli equilibri del sistema bancario.

Ufficialmente nessun esponente del Centrodestra, sponda Carroccio e Fratelli d'Italia, commenta la decisione di Mps di rilanciare sull’Ops Mediobanca. Ma ne sono contenti e soddisfatti. La banca guidata da Luigi Lovaglio, vicinissimo a Giorgetti, ha ritoccato al rialzo l’offerta pubblica di scambio su Mediobanca inserendo una componente cash nell’ambito dell’operazione: 0,9 euro ad azione che corrispondono a un esborso complessivo di circa 750 milioni. Mps ha poi comunicato di rinunciare alla condizione della soglia del 66,67% a cui era subordinata l’efficacia dell’offerta per Mediobanca, mentre resta confermata la soglia irrinunciabile del 35%.

Mps conferma infine che l’offerta per Mediobanca si concluderà il prossimo 8 settembre, ma il Monte aveva già previsto un periodo di riapertura dei termini di cinque giorni, tra il 16 e il 22 settembre. La banca ricorda infine che del ritocco beneficeranno anche coloro che hanno già aderito all’offerta.

L'obiettivo finale, dettagli a parte, è quello di costruire il terzo polo bancario italiano, anzi italianissimo, dietro Intesa Sanpaolo e UniCredit (che hanno importanti quote straniere nel capitale azionario) e che inevitabilmente finisca anche per controllare le Assicurazioni Generali, colosso triestino del settore che ha una potenza di fuoco enorme. Mps è azionista del Leone così come Caltagirone e Del Vecchio e quindi se andasse in porto l'operazione di Mps su Mediobanca in un colpo solo il sogno del sovranismo finanziario della destra si realizzerebbe allargandosi anche al comparto assicurativo con un colosso come Generali.

Il tutto senza dimenticare che nella partita potrebbe entrare anche Banco Bpm, stoppata come preda del cacciatore Orcel (UniCredit) grazie al Golden Power del governo sul quale, non a caso, Tajani e i ministri di Forza Italia hanno avuto molti dubbi in Consiglio dei ministri. E anche i figli di Silvio Berlusconi, Marina e Pier Silvio, europiesti convinti visti gli interessi di Mfe soprattutto in Germania ma non solo, sarebbero delusi e non gradirebbero affatto questa direzione da parte di Palazzo Chigi e Mef.

E poco cambia se Banco Bpm voglia realizzare una fusione alla pari con Credit Agricole Italia perché all'interno della super galassia patriota e nazionale che nascerebbe la partecipazione francese sarebbe irrisoria e la maggioranza nettamente in mano agli italiani. Una rivoluzione, insomma, non solo per Piazzetta Cuccia ma anche per il sistema finanziario nazionale.