Meloni lavora sull’asse Foti-Fitto in Europa per ottenere un tesoretto da dedicare alle industrie energivore - Affaritaliani.it

Politica

Ultimo aggiornamento: 18:35

Meloni lavora sull’asse Foti-Fitto in Europa per ottenere un tesoretto da dedicare alle industrie energivore

Ansia per Gaza. Manovra, obiettivo staccare Cisl e Uil da Landini

Di Alberto Maggi

I rumor che arrivano dalla Casa Bianca parlano di un ultimatum di Trump a Zelensky: ceda parti di territorio pur di arrivare alla tregua


Da qualche ora Giorgia Meloni guida il terzo governo più longevo della storia repubblicana. Ci sarebbe di che gioire eppure la premier rimane molto preoccupata per le crisi internazionali, a partire dall’estrema fragilità del cessate il fuoco a Gaza. L’incidente delle scorse ore, con gli attacchi palestinesi (ma disconosciuti da Hamas) e la durissima rappresaglia israeliana con ancora morti civili e la chiusura dei valichi agli aiuti umanitari, rischia di vanificare il piano Trump a pochi giorni dalla storica firma di Sharm El Sheikh.

Allo stesso modo i rumor che arrivano dalla Casa Bianca dopo l’incontro Trump-Zelensky parlano di un ultimatum del presidente americano a quello ucraino affinché accetti di cedere parti di territorio pur di arrivare alla tregua con Putin. Il tutto alla vigilia di un Consiglio europeo in cui Meloni potrebbe trovarsi a fare i conti con un rinnovato protagonismo della Francia e dei baltici per una risposta più assertiva contro la Russia.

La premier non nasconde ai suoi che vorrebbe potersi dedicare con più energia alle tante partite nazionali aperte ma le crisi internazionali continuano a impegnare molto tempo nell’agenda di Palazzo Chigi. Meloni è soddisfatta della quadra trovata in maggioranza con la manovra, accompagnata dal riconoscimento storico di un rating da “serie A” che l’Italia non aveva mai conosciuto. Vorrebbe fare qualcosa di più per le imprese, soprattutto sul fronte della bolletta energetica, e c’è chi scommette che ci proverà fino all’ultimo lavorando sull’asse Foti-Fitto per rimodulare i fondi di coesione e ottenere così un piccolo tesoretto da dedicare alle industrie energivore.

Intanto continua a lavorare per disinnescare un autunno caldo delle piazze. La tregua a Gaza ha sgonfiato i pro-Pal, ora la priorità è dividere CISL e UIL da un Landini sempre più radicale. I primi segnali dopo la presentazione della manovra vanno in questa direzione e Meloni sembra intenzionata a non lasciarli cadere.

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