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Politica
Meloni e Macron, disgelo dopo 5 mesi. Il patto notturno su nucleare e migranti
Giorgia Meloni e Emmanuel Macron

Meloni e Macron, il vertice a Bruxelles per fare squadra. Cambio di rotta

Italia e Francia tornano a parlarsi seriamente dopo cinque mesi di gelo totale. Dall'insediamento di Meloni i due presidenti non si erano mai visti di persona, se non per un veloce incontro in un hotel a Roma. Questa volta è stato Macron a fare il primo passo a Bruxelles, chiedendo un bilaterale con la premier italiana. Entrano in albergo allo stesso orario, poco prima delle 23. Scelgono una sala privata. Macron e Meloni - si legge sul Corriere della Sera - dicono arrivederci ai loro collaboratori e fanno insieme la scalinata che conduce al primo piano. Le porte si chiudono e a vigilare sulla riservatezza dell’incontro restano le scorte. Se in un primo tempo la notizia era il confronto del disgelo, con il passare dei minuti la prospettiva diventa un’altra: la presidente del Consiglio e il presidente della Francia hanno deciso di parlarsi a tu per tu, da soli. E quando il confronto finisce sono passati 100 minuti, oltre un’ora e mezza.

Dopo cinque mesi di gelo - prosegue il Corriere - i due presidenti avevano tante cose da dirsi. Per Giorgia Meloni è un faccia a faccia che diventa immediatamente, dal punto di vista mediatico, il momento simbolo della sua prima giornata a Bruxelles. Il primo confronto non andò benissimo, e le scorie si videro poche settimane dopo, con uno scontro diplomatico senza precedenti fra i due apparati istituzionali, sulle responsabilità del porto di approdo di una nave delle Ong. Sul piatto dell’incontro c’è di sicuro anche una richiesta francese, quella bollinatura delle tecnologie nucleari fra quelle compatibili alla transizione energetica che per Parigi è essenziale. L’Italia può dare una mano. E certamente, in cambio, può dare Parigi una mano a Roma, in primo luogo sull’esplosiva situazione della Tunisia, ma più in generale su tutto il dossier migranti.

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