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Politica
Meloni vuole 'fregare' anche l'Umbria a Salvini. Veneto a FdI. Forza Italia...

Forza Italia, grazie a un solido asse con Giorgia Meloni, è tranquillissima: Vito Bardi in Basilicata e Alberto Cirio in Piemonte (entrambi azzurri) non si toccano

 

"Sono certo che ci sarà piena e serena intesa". Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato di Forza Italia che sta trattando al tavolo delle Regionali per il partito guidato da Antonio Tajani, risponde così alle durissime affermazioni di Andrea Crippa, vicesegretario della Lega, che ha detto: "Noi abbiamo fatto un sacrificio in Sardegna, Fratelli d'Italia in Sicilia: ora tocca a Forza Italia farlo in Basilicata". Peccato però che non sia il giovane e burrascoso Crippa a trattare al tavolo delle Regionali per la Lega, bensì il mite e moderato Stefano Locatelli, responsabile nazionale enti locali, secondo il quale "non è ancora chiuso nulla".

Per Fratelli d'Italia, invece, al tavolo c'è Giovanni Donzelli che ha il dente avvelenato con il Carroccio e con i suoi "amici" del Partito Sardo d'Azione per lo sgambetto del voto disgiunto che ha fatto perdere Paolo Truzzu in Sardegna. Crippa spara e lancia il sasso, ma dietro le quinte Forza Italia, grazie a un solido asse con Giorgia Meloni, è tranquillissima: Vito Bardi in Basilicata e Alberto Cirio in Piemonte (entrambi azzurri) non si toccano. E FdI li difende. Semmai Donzelli, d'accordo con la presidente del Consiglio, starebbe cercando di assestare un altro durissimo colpo alla Lega. Un colpo micidiale.

Visto il pessimo risultato di lista in Sardegna, nemmeno il 4%, e in attesa del voto in Abruzzo (vedremo quanto farà il Carroccio e se ci sarà un altro scherzetto contro il meloniano Marco Marsilio con il voto disgiunto), Fratelli d'Italia ha ora come obiettivo quello di togliere alla Lega l'Umbria, governata dall'ex senatrice salviniana Donatella Tesei e che va alle urne tra la fine di quest'anno e l'inizio del 2023. L'Umbria, dopo aver perso la Sardegna e non aver preso la Basilicata, era l'ultimo baluardo della Lega, che ora rischia di cadere per l'imposizione e la volontà della premier e dei suoi fedelissimi, Donzelli in testa.

Il tutto con il terzo mandato per i presidenti di regione che non ci sarà, e quindi Luca Zaia bye-bye, e soprattutto con Fratelli d'Italia che vuole assolutamente il Veneto nel 2025, non avendo nessuna regione del Nord. D'altronde - è il ragionamento che fanno nel partito della premier - ormai il Carroccio è una piccola forza politica e con Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Trentino è già fin troppo rappresentata. La battaglia nel Centrodestra continua, resa dei conti dopo le Europee. Meloni sa che Salvini continuerà a logorare il governo, dietro le quinte e non certo ufficialmente, ed è pronta a rispondere con i fatti. In modo pesante.






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