Politica

Mentana: "La cena del '93 da Berlusconi con Letta. Craxi era incavolato..."

di redazione politica

Il direttore del Tg La7 svela un retroscena sul tentativo di convincere Silvio a non scendere in politica: "La vera mente politica era Dell'Utri"

Mentana e il retroscena sulla discesa in campo di Berlusconi. "La "colpa" fu di Occhetto"

Il 26 gennaio 1994 rappresenta un giorno cruciale per l'Italia e per Silvio Berlusconi. Si tratta della data in cui il Cavaliere attraverso un video annunciò la sua discesa in campo. Il celebre "il paese che amo". Tra chi ha vissuto questa delicata e decisiva fase in prima persona c'era anche l'allora giovanissimo Enrico Mentana, attuale direttore del Tg La7. "Berlusconi - dice Mentana a Il Corriere della Sera - nel '91 mi aveva chiamato: "Faccia un telegiornale tutto daccapo, gli dia il nome che vuole, solo lo faccia ecumenico". Pensai: oddio, vuole il tg dei cattolici! Ma lui intendeva né di destra né di sinistra, né del Nord né del Sud, di tutti... era il sogno di un giornalista, lo avrei fatto gratis". Poi qualche anno dopo arriva Mani pulite, e si discute seriamente: verso dove si va? A inizio di dicembre 1993 ci fu il secondo turno delle amministrative, 5 a 0 per la sinistra, Occhetto sembrava l’asso di briscola. I comunisti al potere".

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"Berlusconi - prosegue Mentana a Il Corriere - aveva fatto l’endorsement per Fini. Feci un editoriale in cui dissi: la nostra linea non cambierà. Ricordo una spedizione serale ad Arcore, a metà dicembre. Con me c’erano Gori, direttore della rete, Monti, direttore di Panorama. Facevamo incontri editoriali. Qualcuno aveva iniziato a dire: è il momento! Soprattutto Dell’Utri, che era la vera mente politica. Con Letta e Confalonieri a cena provammo a convincere Silvio a non andare fino in fondo, a non entrare in politica. Montanelli, contrarissimo, mandava alle riunioni il povero Federico Orlando e diceva: "Certo lui scende in campo per sfuggire alla galera, ma è anche vero che si ritiene un incrocio fra Churchill e De Gaulle!". In un incontro con Berlusconi e Confalonieri, Indro consumò la rottura. Craxi? A posteriori non fu beneficiato dall’avvento di Berlusconi. Piuttosto era incavolato, seppi da testimoni che diceva: "Ci siamo fatti per 40 anni un mazzo così per prendere il 10%, poi arriva questo e bum bum bum".