Migranti ed economia, l'azione del governo come un puzzle confuso - Affaritaliani.it

Politica

Migranti ed economia, l'azione del governo come un puzzle confuso

L'opinione di Simone Rosti

Nonostante la premier Meloni nei suoi discorsi abusi del termine strategico non c’è nulla di strategico nella sua azione di governo

Migranti e l’ultimo decreto senza prospettive

Un governo che procede a colpi di bonus a tempo, piccoli condoni, aumenti di pene, maggiori sanzioni, tassazioni a pioggia, rimbrotti verso nemici esterni (come gli sguaiati attacchi a Gentiloni, alla Bce, alla Germania, ecc. ), è solo la dimostrazione che non basta una maggioranza larga per prendere decisioni sistemiche. Nonostante la premier Meloni nei suoi discorsi abusi del termine strategico non c’è nulla di strategico nella sua azione di governo.

Il motivo non è tanto nella compattezza della maggioranza, che non è più litigiosa di altre, o negli scarsi poteri dell’esecutivo, ma a questo Governo mancano due cose fondamentali: l’autorevolezza (un gap che sarebbe facilmente recuperabile se Meloni abbandonasse i rigurgiti populisti che Salvini e il clan familistico di Fratelli d’Italia la obbligano a inseguire) e una classe politica, soprattutto ministeriale, di qualità adeguata a gestire dossier complicatissimi.

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Le urla a chi la spara più grossa (stop alle accise, blocco navale, flat tax, fra le più clamorose invettive pre-elettorali) sono sufficienti per vincere le elezioni, quindi a creare consenso, ma non per governare con competenza, conoscenza, esperienza nei vari campi sempre più interdisciplinari (economia, tecnologia, intelligenza artificiale, istruzione, sostenibilità, ecc.).

Stessa sorte toccò anche ai governi precedenti cosiddetti “nati dalle elezioni”, pensiamo al primo governo monster dell’avvocato del popolo Conte, il peggiore della storia repubblicana. Il decreto di queste ultime ore è un guazzabuglio di norme improvvisate, incentrate su interventi di brevissimo periodo, il chè andrebbe pure bene se ci fossero altre iniziative più prospettiche. Anzi su queste ultime, pensiamo al PNRR, rinunciamo a risorse perché incapaci di produrre progetti nei tempi previsti.

Come lo chiamate questo se non fallimento della politica? O forse crediamo di risollevare questo paese con il turismo promosso dalla campagna “Open to Meraviglia” o tutto l’armamentario propagandistico dell’italianità e del “Made in Italy”? A un anno dalla vittoria elettorale, sarebbe ora che Meloni iniziasse ad abbozzare qualche tema veramente strategico, un esempio?

L'istruzione, si legga Meloni i tanti osservatori sul tema, ultimi quelli di Eurostat e Ocse entrambi del 2023. E non dimentichi di osservare lo spread e i rendimenti dei titoli di Stato che sono più esemplificativi di mille parole sulla nostra tenuta complessiva.