Palazzi & potere
Anzaldi: "Sulle Poste ho chiesto audizioni urgenti e intervento Cantone"
Michele Anzaldi (Pd) ad Affaritaliani.it
"Ho chiesto al presidente della commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera, Michele Meta, che i vertici di Poste, presidente e amministratore delegato, come anche la Consob, vengano ascoltati in audizione urgente. E ho sensibilizzato Cantone".
Il giorno della Befana gli odiati giornalisti, quelli che alcuni vorrebbe sottoporre ad un tribunale popolare della rete, hanno svelato agli italiani che anche Poste Italiane è entrata nell'ampio club di banche, finanziare e fondi che gestiscono il risparmio per migliorarne i bassi rendimenti e spesso invece si trasformano in trappole che portano alla perdita di quasi tutto.
Poste Italiane, incredibile! Come scrive oggi sul “Giornale” il direttore Mazzuca, "se dopo le banche, non possiamo fidarci neppure delle Poste, rischiamo davvero di essere all'anno zero del risparmio".
Povero Quintino Sella , dal 1862 tre volte ministro delle Finanze del Regno d'Italia, che ideò ed istituì le Casse di Risparmio Postale e di conseguenza i primi libretti postali. Risparmi sicuri anche più del mitologico “materasso”. E poi ancora le Poste del francobollo: quella forma di tassazione che sancisce che l'Italia è unita: con la stessa tariffa arriva la stessa lettera o servizio ovunque, dalle Alpi alle remote isole.
Le poste celebrate come affidabilità e abnegazione nel "Postino" con l'indimenticabile Massimo Troisi, o dei piacevoli "Giù al Nord" del 2008 e della sua rivisitazione italiana "Benvenuti al Sud".
Questi sono alcuni dei motivi che impongono che quest'ennesima disavventura per i risparmiatori italiani venga gestita diversamente.
Per questo ho chiesto al presidente della commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera, Michele Meta, che i vertici di Poste, presidente e amministratore delegato, come anche la Consob, vengano ascoltati in audizione urgente. E dopo l’audizione occorrerà valutare una eventuale indagine conoscitiva della commissione sul caso, a partire da stipendi e buonuscite dei manager e super dirigenti che all’epoca dei fatti, 2002-2005, hanno ideato questa formula di investimento e non avrebbero vigilato su eventuali abusi.
Ho scritto, inoltre, una lettera al presidente dell’Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, per sensibilizzarlo e chiedergli se non sia opportuno aprire un’istruttoria.
Ad oggi, dopo il dibattito giornalistico su carta stampata e tv, da Poste Italiane è arrivato solo uno scarno comunicato, da cui trapela al momento "la volontá di finalizzare ed avviare, nel breve, iniziative a favore dei clienti di Poste che hanno sottoscritto al tempo il fondo immobiliare IRS, scaduto il 31 dicembre 2016 con l'obiettivo di consolidare, ancora una volta, il rapporto storico che l'azienda ha con i cittadini, fondato sulla trasparenza, sulla fiducia e sull'affidabilitá".
Poco, troppo poco. Sono tanti gli interrogativi che aspettano risposta. Due su tutti: chi ha sbagliato? Chi pagherà (e con i soldi di chi)?
Michele Anzaldi, Partito Democratico