CONSIGLI NON RICHIESTI (AGLI ITALIANI) - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

CONSIGLI NON RICHIESTI (AGLI ITALIANI)

Questo è un consiglio non richiesto agli Italiani. Probabilmente il primo di una lunga serie. E saranno tutti assolutamente non richiesti e rigorosamente ignorati.
Il consiglio è banale: in un’epoca di sfiducia e di disprezzo totali per la democrazia rappresentativa, il parlamento, i partiti, le istituzioni etc, state bene attenti a non buttare via il bambino con l’acqua sporca. Quindi non date retta ai proclamatori della nuova democrazia diretta, quella, come si usa dire con un termine complicato, disintermediata, cioè senza la mediazione appunto degli eletti, che sarebbero poi i politici, quella in cui il popolo si esprime direttamente, magari oggi attraverso la rete, e stabilisce un rapporto senza intermediazioni con i leader.
Un conto è la critica serrata a una classe politica per lo più pessima; un conto è volere la morte dei partiti, la messa in soffitta delle procedure elettorali, l’abolizione di ogni finanziamento della politica, l’identificazione del far politica con il piano mefitico di danneggiare i cittadini.
E’ ridicolmente velleitario, ma mi piacerebbe che gli Italiani pensassero ai giacobini, al bonapartismo, al marxismo, al leninismo, al fascismo e al nazismo, al peronismo e ad altro ancora. Si tratta di tutti movimenti politici che hanno avuto in comune una ideologia e un linguaggio aggressivo e dispregiativo contro il parlamento, spesso irriso e insultato, le elezioni, i partiti democratici e alla fine contro lo Stato fatto di procedure, di istituti con precise responsabilità e precisi limiti. Si tratta di tutti movimenti politici, chi più chi meno, autoritari se non dittatoriali. 
Quindi: se amate la democrazia, se non volete esiti autoritari o addirittura totalitari della nostra fase di malessere e di crisi, difendete l’idea di un parlamento dove si confrontano i partiti, considerate fondamentali le elezioni, apprezzate un sistema basato su procedure ufficiali, regolate per legge e pubbliche e non su decisioni prese in rete senza regole giuridicamente legittimate, senza controlli oggettivi e gestite da privati.
Fine del consiglio. In coda però viene da chiedersi: il consiglio vale se gli Italiani amano la democrazia e non vogliono esisti autoritari. Ma è proprio così?
 

Analyticus
*Storico, docente di dottrine politiche, consulente di comunicazione politica