CONSIGLI NON RICHIESTI: FINO A QUANTO? - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

CONSIGLI NON RICHIESTI: FINO A QUANTO?

L’egoismo, il chiudere le porte in faccia a chi ha bisogno, il razzismo sono tra le cose più insopportabili e spregevoli. E aggiungo, ripetendomi: il soccorso in mare è sacro.

E’ proprio tenendo presente in maniera forte e convinta queste affermazioni che, ancora una volta ripetendomi, consiglio a tutti noi, in special modo alle persone di retto sentire e di buona volontà, di porci, relativamente all’immigrazione, la domanda: fino a quanto?

Intendo dire: accoglienza fino a quanto? Fino a 5 milioni? Fino a 15? Fino a 20?

E’ una domanda che ho già posto tempo fa, senza ricevere alcuna risposta. Ma insisto anche in consideraione della combinazione tra arrivi da fuori e diversissime percentuali di crescita demgrafica tra noi e le popolazioni da cui provengono la maggior parte dei migranti.

Ne conseguono altre domande che i sostenitori dell’accoglienza come valore senza se e senza ma dovrebbero porsi e che ripropongo. Cosa siamo disposti, in nome della solidarietà e dell’accoglienza, a mettere sul tavolo non dico dei nostri valori (che è espressione sempre un po’ retorica) ma delle meccaniche portanti con cui la civiltà occidentale funziona? Quali collassi sociali siamo disposti a sopportare? (E sappiamo bene che certi traumi nella società accadono non perché gli afro-asiatici che arrivano sono brutti, cattivi e peggio di noi, ma perché in certe situazioni si determinano dei fenomeni oggettivi e inevitabili, sia che gli immigrati siano afgani sia che siano finlandesi).

E ancora: l’accoglienza e la solidarietà sono sempre e comunque, senza limiti quantitativi oppure quando si arriva a 10, 15, 20 milioni di immigrati, non valgono più?

Gli Europei hanno elegantemente comprato dal presidente Erdogan lo stop o quasi degli arrivi in Europa di migranti da est, abbandonando centinaia di migliaia di persone al buon cuore dei Turchi. Come è normale gli sbarchi in Italia (e le morti in mare nel canale di Sicilia) vanno avanti alla grande. Quelli che possono mettere fili spinati e dire ai “concittadini” europei: Fatti vostri, arrangiatevi, sanno benissimo cosa fare. Quelli che hanno come confine il mare in realtà non sanno proprio cosa fare, a parte quelli che sfruttano il business gigantesco della fuga e della disperazione.

E noi, che abbiamo proprio come confine il mare, forse prima o poi la domanda: “Fino a quanto?” dovremmo porcela seriamente.

 

 

Analyticus

*Storico, docente di dottrine politiche, consulente di comunicazione politica