Coronavirus, è guerra fredda tra Salvini e Berlusconi. E Matteo teme Zaia - Affaritaliani.it

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Coronavirus, è guerra fredda tra Salvini e Berlusconi. E Matteo teme Zaia

Coronavirus, è guerra fredda tra Salvini e Berlusconi. E Matteo teme Zaia

Altro che tregua, al di là delle apparenze resta altissima la tensione all'interno del centrodestra: "E' guerra fredda" spiegano azzurri di primissimo piano e sono sempre di più quelli che vedono nelle ultime decisioni prese da Silvio Berlusconi sul Mes (il Cav teme che all'estero stiano già scommettendo sul default dell'Italia) una strategia politica ben precisa, per liberarsi una volta per tutte del mai troppo amato fronte sovranista Salvini-Meloni e per tornare al governo del paese senza necessariamente pagare dazio a via Bellerio. Leghisti che peraltro di questi tempi, rivela Italia Oggi, sono di pessimo umore per via delle azioni giudiziarie intraprese in Lombardia a seguito all'emergenza Coronavirus. Parole al miele per Silvio Berlusconi non ce ne sono: "Punta a fare la stampella del governo per difendere le aziende" dicono. Insomma, "il centrodestra non esiste più" è lo sfogo che va per la maggiore in casa leghista tanto che c'è chi teme di rivedere il  "film" già visto nel 2011. 

Intanto, però, in casa Lega sì complica lo scenario futuro per il leader Matteo Salvini stretto tra la morsa di Lombardia e Veneto: da un lato i successi di Zaia dall'altro i problemi di Fontana. Anche i sondaggi non soddisfano (il Pd è sempre più vicino così come la Meloni che ora fa "paura") mentre la linea politica viene ritenuta eccessivamente ondivaga. In tutto questo si inserisce Luca Zaia, governatore del Veneto in grande spolvero e potenziale futuro rivale per il Capitano leghista in chiave nazionale. Insomma, quest'ultimo potrebbe diventare il vero rivale per una Lega di governo tanto più se quando ci saranno le elezioni in Veneto Zaia dovesse ottenere consensi plebiscitari. A quel punto Salvini (che gode di moltissimo consenso popolare ma non è mai parso in grado di finalizzarlo per ottenere la guida del paese) non sarebbe più l'uomo solo al comando della Lega. Sarà per questo che Zaia vuole il voto in estate e Salvini invece non ha più tutta questa fretta di portare il Veneto al voto?