D'Alema, se vince il No c'è Mattarella non è salto nel buio - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

D'Alema, se vince il No c'è Mattarella non è salto nel buio

Curioso che nell'accozzaglia Renzi non citi Berlusconi


 
"In parte condivido quando Napolitano, chiaramente prendendo le distanze dal premier, dice che questa non è una campagna contro i politici per tagliare le poltrone, bensì si tratta di riformare la Costituzione". È' il commento che Massimo D'Alema fa sulle parole pronunciate oggi da parte dell'ex Capo di Stato Giorgio Napolitano che ha definito il clima della sfida referendaria "aberrante" perché trasformato in un giudizio sul governo Renzi. "Nel merito ritengo che questa riforma non mantenga le promesse che fa, cioè quegli stessi principi che Napolitano enuncia non si ritrovano poi nella riforma sviluppati in modo convincente ed efficace", ha argomentato ai cronisti D'Alema. "Sono in disaccordo con lui nel giudizio di merito sulla riforma mentre condivido senza dubbio le sue preoccupazioni per il clima della campagna elettorale e purtroppo la principale responsabilità di questo clima ce l'ha il presidente del consiglio", aggiunge l'ex premier schieratosi per il no."Non mi sento colpevole, non ho insultato nessuno sono stato insultato più volte, non ho definito le alleanze che sorreggono questo governo che sono piuttosto anomale, non ho fatto volantini in cui il sottoscritto e il professor Zagrebelsky siamo indicati in nero come parte di un'accozzaglia di cattivi. E tutto questo fa parte di uno stile che non mi appartiene", dice poi il presidente della Fondazione italiani europei togliendosi qualche sassolino dalle scarpe. D'Alema durante l'incontro torna ancora sulla vicenda del volantino per il sì di Renzi e dice con la sua tagliente ironia: "Curiosamente nella accozzaglia dei cattivi nella paginata nera il volto di Berlusconi non c'è, interessante: le assenze a volte suonano più significative delle presenze".Nelle pagine del depliant c'è un collage di volti degli esponenti del fronte del No, fra cui proprio Massimo D'Alema. Poi dall'ex presidente del consiglio un affondo al Financial Times che scrive che se vincesse il no al referendum l' Italia è fuori dall'euro. "Si preoccupassero dei guai che loro hanno provocato uscendo dall'Europa anziché pretendere di dare lezioni agli altri", tuona.
 

"Dobbiamo confidare nella saggezza del Presidente della Repubblica, il quale garantira' stabilita' al Paese". Cosi' Massimo D'Alema, ad un incontro a Torino sulle ragioni del No al referendum costituzionale del 4 dicembre, ha ribadito che la vittoria del No "non e' un salto nel buio" e che "non ci saranno elezioni anticipate perche' senza dubbio si dovra' rifare la legge elettorale". "Nessuno di noi ha chiesto al presidente del Consiglio di dimettersi, e' tutto un gioco che lui ha fatto con se stesso - sostiene D'Alema -. Con la vittoria del No, rimanendo al governo, sarebbe magari meno arrogante e piu' simpatico, come dice il suo amico Farinetti. Ma se dovesse insistere sulle dimissioni, il Capo dello Stato e' nelle condizioni nel breve volgere di qualche ora di indicare una personalita' che possa guidare il Paese".