Elezioni? Decide il Capo dello Stato. Trump? Può essere occasione per tutti - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

Elezioni? Decide il Capo dello Stato. Trump? Può essere occasione per tutti

Ad Affaritaliani parla Nunzia De Girolamo, parlamentare di Forza Italia

Che anno sarà per la politica italiana? Elezioni si o no?
"Le elezioni non sono una lotteria. Nè hanno una scadenza come il latte. Le elezioni sono la consultazione più alta di una democrazia e non vanno usate per regolare i conti tra le faide dei partiti. Il riferimento al Pd non è puramente casuale. Pertanto quando il governo Gentiloni non avrà più la maggioranza in Parlamento e quando avrà esaurito la sua spinta propulsiva, sarà il capo dello Stato a decidere se è il momento di chiamare alle urne il cosiddetto popolo sovrano. Questo triste e penoso dibattito su una possibile data delle elezioni è deprimente e offensivo verso il Quirinale che rappresenta tutti gli italiani e quindi verso gli stessi elettori. Io sono all'opposizione e farò ciò che i miei elettori chiedono e cioè sostenere le nostre istanze liberali per modernizzare la società italiana. Ma noi, a differenza di altri, non siamo per il "muoia Sansone e tutti i filistei". Nel senso che agiamo sempre avendo come obiettivo finale l'interesse degli italiani, consapevoli che l'ultimo governo eletto dal popolo è quello di Silvio Berlusconi e che è necessaria una legge elettorale per tornare alle urne. Il resto sono chiacchiere, se ne sono fatte già troppe".

In America arriva Trump; cambierà veramente qualcosa?
"Bisogna avere rispetto del voto. Questa macchina del fango che ha iniziato a muoversi contro un presidente eletto dal popolo la trovo pericolosa. Io credo che Turmp possa cambiare molto all'interno degli Usa. Spero però che abbia l'intelligenza di rispondere alle istanze di cambiamento ricevute dagli americani senza pregiudicare però i rapporti con gli alleati, Europa in testa. Guardo con estremo favore a rapporti meno problematici con la Russia e spero con convinzione che anche l'Europa possa tornare a un dialogo più sereno con Mosca. Ne va dell'ordine mondiale, dal quale dipende la serenità di centinaia di milioni di persone. Però devono ammettere che Trump può essere una occasione per tutti. Aspettiamo e vediamo. Non ho mai pregiudizi"

L’Europa appare sempre più ad un bivio; cambiare o morire. È proprio così?
E come dovrebbe cambiare?
"Deve iniziare a cambiare al suo interno. Troppe leggi, troppi regolamenti, troppi decreti attuativi. Credo che l'Europa non sia ancora unita penso che uno dei motivi sia l'eccessiva, gigantesca, distruttiva burocrazia. Invece di accelerare e semplificare le cose complica la vita. Così facendo è evidente che i movimento anti euro crescano pericolosamente. Sinceramente ciò mi preoccupa molto. Ma sono convinta che questi fenomeni non nascano per caso, ma solo quando le emergenze non sono gestite. E allora dico chiaramente che l'Europa non ha saputo gestire due emergenze fondamentali: immigrazione  e lavoro. Così gli integralisti del dissenso hanno avuto campo libero. Ora è difficile chiudere le stalle per non far uscire i cavalli. Ma dobbiamo provarci".