Sì, certo, ci sono i moscerini, i millennial trader, gli investitori “improvvisati” che stanno macinando soldi con le azioni di GameStop, scrive Andrea Indini (https://it.insideover.com/reportage/economia/tutti-gli-intrighi-della-finanza-dietro-il-casino-di-wall-street.html?utm_source=ilGiornale&utm_medium=article&utm_campaign=article_redirect). Lo scorso aprile il titolo valeva tre dollari, a metà gennaio poco meno di 20 e venerdì scorso 325. Una volatilità pazzesca che ha portato oscillazioni con punte da 500 dollari e una forbice di 400 bigliettoni ad azione nell’arco di una sola seduta. Ma, come già anticipavamo ieri, dobbiamo fare molta attenzione a bollare il fenomeno come la rivincita dei trader retail che alcuni hanno descritto come figure a metà strada tra “gli Enragés sanculotti del 1793” e “i cyberpunk anti-autoritari”. In loro difesa, quando la piattaforma RobinHood ha bloccato (ingiustamente) le contrattazioni per alcune ore, è scesa in campo anche la dem Alexandria Ocasio-Cortez, membro della commissione servizi finanziari della Camera Usa, accusando l’app di proteggere gli hedge fund lasciandoli “libero di scambiare azioni come meglio credono”. Lo scontro (se così lo possiamo definire) non ha fazioni ben definite e, in ogni caso, a vincere sarà sempre e comunque un sistema (IL Sistema per eccellenza, quello finanziario) svincolato da qualsiasi regola in grado di proteggere i piccoli investitori dai grandi fondi di investimento.
Palazzi & potere
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