Governo: vicini alla crisi. Ambienti finanziari contro il 'Patto del Diavolo' - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

Governo: vicini alla crisi. Ambienti finanziari contro il 'Patto del Diavolo'

Così è già stato ribattezzato il nuovo patto Renzi-Berlusconi


Si diceva che l'intesa tra Renzi e Berlusconi avrebbe spalancato le porte a una rapida conclusione dell'Iter parlamentare della nuova legge elettorale e quindi a un ricorso anticipato alle urne, presumibilmente ad ottobre. I fatti invece s'incaricano di sottolineare tutte le difficoltà di questa operazione in stile "larghe intese". I tempi sono stretti e le forze in campo troppo esigue: agli osservatori, in particolare agli editorialisti dei principali quotidiani, non sfugge l'elemento di fragilità del redivivo e strascicato "Patto del Nazareno".

L'iniziativa di Renzi mostra la corda e patisce la manovra dell'alleato-principe, forse più principe - nel senso di padrone del gioco - che alleato. Berlusconi ha riportato il suo partito al centro dei giochi, facendo intanto fibrillare la maggioranza di governo, con Alfano sull'orlo di una crisi di nervi carica di conseguenze negative, soprattutto per Gentiloni. Nondimeno, grazie alla politica della mano tesa verso il Segretario dem, il leader di Forza Italia ha messo in difficoltà Salvini e bloccato lo (strano) attivismo di Grillo.

Non c'è respiro strategico. La volontà di tornare subito alle urne appare un espediente grossolano, che non incrocia gli interessi del Paese. Questo è il giudizio degli ambienti che contano, specie quelli finanziari, dal momento che lo spettro di un'Italia senza legge di bilancio, e dunque costretta all'esercizio provvisorio, mette in allarme il nucleo duro degli investitori internazionali. Dunque, c'è un partito che si va formando, sostanzialmente attorno al Ministro Calenda, la cui voce richiama l'attenzione sui rischi di una fuga dall'Italia (o peggio di un golpe silenzioso, sul terreno dell'economia, ai danni di un'Italia vicina alla linea di default).

Sì può solo prevedere, a questo punto, che i prossimi giorni saranno decisivi. O l'asse Renzi-Berlusconi è in grado di vincere, anche senza convincere, o perde clamorosamente il controllo della situazione. Sarà interessante vedere, in occasione della parata del 2 giugno, se il volto delle istituzioni darà segni di un certo recupero del necessario clima di serenità, senza il quale, come pensa Mattarella, la crisi di governo diventa inevitabile.