L'Italia e il rischio caos: gli scontri di piazza preoccupano il Quirinale - Affaritaliani.it

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L'Italia e il rischio caos: gli scontri di piazza preoccupano il Quirinale

L'Italia e il rischio caos: gli scontri di piazza preoccupano il Quirinale

Qualcuno nei giorni scorsi si è spinto persino a parlare di un rinnovato "asse" tra il Presidente della Repubblica e il premier Giuseppe Conte ma le cose non stanno esattamente così, perlomeno non nella misura in cui da Palazzo Chigi si vorrebbe far credere anche perchè il Quirinale evita accuratamente di entrare nel merito delle scelte governative limitandosi semmai alla più consueta e del tutto formale "solidarietà istituzionale". In realtà, chi frequenta gli ambienti del Quirinale, spiega che rimangono sul tappeto non poche perplessità riguardo l'operato del Premier Conte, a cominciare dal fatto che per il Colle "ci sarebbe stato bisogno di spiegare meglio al paese le ragioni di certe scelte". Soprattutto, rivela Italia Oggi in un dettagliatissimo retroscena, quelle riguardanti l'ultimo Dpcm. Ma le perplessità del Quirinale non risparmiano nemmeno chi, dall'interno della maggioranza, lavora per ottenere consenso e visibilità a scapito delle "ragioni di tutti". Non per niente il Premier ha usato toni durissimi contro chi, dopo l'approvazione del Dpcm, ne ha chiesto pubblicamente modifiche: "Un paese stretto tra un possibile lockdown e l'esplosione della rabbia nel paese" non può permettersi certi comportamenti, fanno notare fonti di governo. Sta di fatto, però, che il Quirinale monitora come non mai la situazione. Al Colle sono sempre più attenti ai rigurgiti e alle tensioni che attraversano la società italiana sociali tanto che, anche se non era all'ordine del giorno del Consiglio Supremo di Difesa, ci sarebbe stato anche un breve colloquio tra il Capo dello Stato e il Ministro dell'Interno Lamorgese. Insomma, gli scontri di piazza preoccupano non poco ed il "rischio caos" viene attentamente monitorato. Tanto più quando anche le istituzioni sono divise: spaccature in seno alla maggioranza di governo, tra il governo e le opposizioni, tra il governo e le regioni, persino i medici sono sempre più divisi tra di loro (c'è chi vuole regole più stringenti e chi meno). Tutte cose che non fanno dormire sonni tranquilli. Nemmeno dalle parti del Quirinale.