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Palazzi & potere
La ricchissima Europa non è in grado di difendere ciò che ha accumulato

Si dice spesso, e da molto tempo, che la Ue è un gigante economico ma un nano politico. Sinora infatti si è fatta difendere dagli Stati Uniti, soprattutto tramite l'ombrello della Nato, scrive Pierluigi Magnaschi su Italia Oggi. Quest'ultima organizzazione militare è stata definita dalla Francia, per bocca del suo presidente Emmanuel Macron, come un'organizzazione con l'encefalogramma piatto, anche se poi la Francia stessa si rifiuta di finanziarla, come da accordi, con una contribuzione pari al 2% del suo pil.

Senza la protezione americana, è inutile nasconderci dietro un dito, l'Europa sarebbe una foglia al vento, esposta agli attacchi o anche alle sole mire egemoniche di molti paesi anche più deboli ma purtroppo più determinati.

In questa situazione un paese o un insieme di paesi ricchi ma privi di un'adeguata difesa finisce, prima o poi, per diventare una preda: tanto più è ricco e tanto meno è difeso e tanto più diventa inevitabilmente oggetto di possibili attacchi o comunque di pesanti condizionamenti da parte di altri paesi. Pensare che la Ue (che ha una popolazione superiore a quella degli Usa e un pil quasi simile) possa non disporre di una comune politica della difesa e soprattutto possa evitare di sostenere i costi di un esercito comune, moderno e modernamente attrezzato, rasenta la follia.

Non a caso, se non ci fossero gli Usa a difenderci (ma gli Usa cominciano a stufarsi di difenderci, visto che i loro interessi prevalenti sono diventati quelli dell'Oceano Pacifico e non hanno i mezzi per rimanere l'unico gendarme del mondo libero) se non ci fossero gli Usa a difenderci, dicevo, la Ue intera tremerebbe permanentemente come una foglia su una pianta d'autunno, di fronte, non dico alla minaccia, ma anche alla semplice vicinanza di un paese come la Russia. Anche se quest'ultima ha un prodotto interno lordo che non è pari a quello della Ue ma solo a quello dell'Italia (ma nessuno lo ricorda mai). Sennonché la Russia ha una visione geostrategica della sua collocazione nel mondo e del suo futuro.

Una Ue seria avrebbe affrontato da tempo il problema delle sue forze armate e della sua difesa comune. Se non l'ha fatto, è solo perché la Francia non lo ha voluto fare e non solo da parte del solo Macron (anche se questo presidente è il più sfacciato di tutti i suoi predecessori al riguardo), ma da parte di tutti i presidenti transalpini che lo hanno preceduto in quest'ultimo dopoguerra.

La Francia infatti vuole, a parole, la difesa comune ma solo se questa è gestita dalla Francia. Il che è davvero una singolare pretesa. Non a caso nel 1954 la Francia bocciò la Comunità europea della difesa (Ced) interrompendo così bruscamente un processo che avrebbe portato alla costituzione Forze armate continentali.

Apparentemente la Francia, con gli alati ma distorcenti discorsi di Macron, è in prima fila per la costruzione delle Forze armate europee. Ma, in concreto, non ne vuole sapere. Ad esempio, se fosse favorevole, inizierebbe le trattative per trasferire sotto il comando europeo le sue bombe atomiche. Ma la Francia vuole le forze armate continentali solo se esse dipendono da Parigi, il che è quantomeno eccessivo poterlo ritenere un progetto fattibile.

Ma allora (e in parte anche adesso) la Germania non poteva bypassare Parigi e prendere essa l'iniziativa dell'esercito europeo, a causa del suo perlomeno imbarazzante passato militare al tempo del nazismo. Sono infatti i tedeschi stessi ad essere preoccupati dal loro coinvolgimento in vicende militari, tant'è, ad esempio, che essi non sono intervenuti nell'attacco internazionale al regime di Gheddafi.

Questa resistenza dei tedeschi ad assumere l'iniziativa in campo militare dipende un po' dalla loro Costituzione (imposta, di fatto, dagli Usa alla Germania, nell'immediato dopoguerra e concepita per renderla inoffensiva in futuro), ma anche perché gli stessi tedeschi, visti i loro abominevoli precedenti, temono di poter essere coinvolti in operazioni militari per paura di risvegliare i loro antichi fantasmi che tanto male hanno fatto a loro e al mondo intero.

Ma se questi sono i fatti (e lo sono), all'Europa non resta che rafforzare i suoi legami con gli Usa (indipendentemente dalla simpatia o meno nei confronti del loro presidente pro tempore) se vuole rimanere un'area indipendente e non aggredibile da paesi interessati alla nostra ricchezza e alla nostra collocazione geografica.

La Francia che gonfia le gote nei discorsi concepiti solo per alimentare i vari tg (facendo solo della gesticolazione) non dispone solo delle forze per difendere l'intera Ue ma nemmeno di quelle per difendere se stessa. Senza la Nato (senza cioè il dispositivo militare gli Usa) la Francia è così sottostaffata militarmente che non sarebbe stata in grado di annientare nemmeno il minuscolo Gheddafi.

Ed oggi la Francia, per contrastare il sempre più virulento estremismo islamico nell'area dell'Africa subsahariana che ritiene sia di sua competenza, anche se essa le sta visibilmente sfuggendo di mano, ha schierato, su una superficie pari quasi a quella dell'intera Europa, una forza militare ridicola perché è formata da poco più di 5 mila soldati, che è quella di cui Parigi può disporre per presidiare (si fa per dire) quest'area immensa, irrequieta e sempre più attirata dal desiderio di accoccolarsi sotto le ali più generose e, in ogni caso, più possenti della Cina che, ad esempio, può permettersi di costruire e regalare allo Zimbabwe la modernissima sede del suo Parlamento.

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    usaeuropaeconomia





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