Palazzi & potere
PRIMA PAGINA

Nella ricorrenza storica dell’invasione della Polonia, i giornali celebrano la visita in Italia della cancelliera Merkel. Secondo il Corsera c’è un’apertura sui fondi: «troveremo una soluzione» dice il capo del governo tedesco. Intanto, nuove scosse nei luoghi del sisma
L’economia è ferma. Ci sono meno occupati, è il primo calo da quattro mesi. Il governo rivede la strategia: stop agli sgravi per assunzioni, c’è un piano produttività
Fallisce l’iniziativa del ministro Lorenzin sul fertility day
A Roma altro guaio per il M5S: si dimette il dg dell’Atac denunciando «troppe ingerenze di un assessore»
Scompare bambina di dieci anni, ritrovata all’aeroporto dopo dodici ore. Da Grosseto a Pisa da sola
Germania-Italia
Summit Renzi-Merkel e intesa sugli aiuti: secondo Stefano Stefanini sulla Stampa «il vertice bilaterale ha offerto un’immagine di preziosa concordia italo-tedesca. Poco di più, soprattutto poco di concreto. Ma, se reggerà, non sottovalutiamola. Aiuta Merkel a mantenere la leadership, Renzi a salire nella graduatoria europea, entrambi a consolidarsi all’interno».
Dell’argomento si occupano anche gli altri giornali. Avvenire con Fatigante sottolinea: «Merkel promette spazi di flessibilità».
Alberto D’Argenio scrive addirittura di «apertura su tutti i fronti».
Fuori dal coro, Gian Micalessin sul Giornale: «già ricevere Merkel a Maranello mentre le Mercedes umiliano le Ferrari non è una trovata da geni della comunicazione.. poi la cancelliera fa girare la ruota dell’attualità nell’intervista al Suddeutsche Zeitung in cui ammette che ‘anche noi tedeschi abbiamo ignorato troppo a lungo la necessità di una soluzione europea’ al fenomeno immigrazione ed elogia la politica di Madrid».
Sul Foglio si osserva: «Merkel e Marchionne, ad avercene. Su lavoro, riforme e contratti, Renzi diffidi dei detrattori della coppia».
Molto, molto lucido sul Corsera è Federico Fubini: «A Berlino adesso cambiano le priorità. I dubbi sui conti restano ma pesa più la politica. Per Merkel, l’Italia e il suo premier oggi sono il solo interlocutore possibile e sono da aiutare a ogni costo a superare il percorso dei prossimi mesi».
Terremoto
Il Fatto Quotidiano dà voce alla denuncia del capo della Polizia, Franco Gabrielli: «Ci sono comuni senza piano di protezione civile».
Economia
Viola pronto a lasciare MPS ma gestirà l’aumento di capitale. Banche di nuovo compatte sull’ad dopo i timori di Jp Morgan: «troppo difficile sostituirlo, nessun candidato per quel posto». A firma Gianluca Paolucci sulla Stampa.
Su Repubblica, scrive Tonia Mastrobuoni: «Deutsche Bank e Commerz un matrimonio tra colossi d’argilla. Colloqui tra le due banche ultima e penultima in Germania per gli stress test».
Populismo economico di Di Battista. Ne scrive Luciano Capone sul Foglio: «tra decrescita e moneta del popolo, la star grillina disintegra l’economia con una sola frase che si scaglia contro il libero scambio. Da ridere se non ci fosse da piangere.
Per l’esperto Ugo Bertone, su Libero, su lavoro e Pil «Berlino ci frega sempre. Grazie a Draghi il differenziale Bund-Btp è ormai sotto controllo, ma gli altri indicatori mostrano che siamo ancora in svantaggio. Unico terreno comune tra Italia e Germania sono i guai delle banche». A partire da quello sul lavoro e sul pil, appunto.
Alessandro Merli sul Sole 24 Ore vede invece un’alleanza sul digitale tra Italia e Germania: «investimenti in innovazione al centro dei colloqui sulla crescita tra Padoan e Schauble. Sul tavolo misure di sostegno per le imprese ad alta tecnologia che vogliono investire».
Sullo stesso giornale il ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, sostiene di dover investire sulle pmi all’avanguardia e rilancia: «sul Ttip andremo avanti, c’è un mandato negoziale dato all’unanimità dagli Stati membri. Necessario il massimo supporto alla Commissione».
Sul Corsera sul caso Apple Gabriele Principato scrive: «allarme del Tesoro Usa. Le nostre aziende nel mirino Ue. E mentre Moscovici parla di ‘fine dell’evasione delle multinazionali’, il New York Times dice: l’Europa ha ragione».
Politica
I radicali a congresso senza Pannella. La sfida di Giovanni Negri alla leadership. La mossa dell’ex segretario mentre gli ortodossi litigano con i quarantenni. Sulla Stampa a firma Ugo Magri. Sull’argomento caustico Filippo Facci: «i radicali si sono fatti l’eutanasia». Ne scrive nella sua rubrica anche Massimo Bordin ricordando tra l’altro che «i Radicali sono gli unici che vanno in galera quando decidono loro di andarci».
Bossi al QN: «sì a Parisi, non capisco cosa fa Salvini».
Sul Corriere Trentino la notizia che è avviato l’iter di un disegno di legge a tutela della minoranza ladina.
Spassoso l’editoriale di Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano che sbriciola il ministro-Plasmon, Angelino Alfano.
Giustizia
Giovanni Bianconi sul Corsera rende conto del putiferio esploso tra i magistrati per le proroghe delle pensioni ad personam nelle cosiddette alte corti. Rivolta capeggiata da Magistratura indipendente che ha chiesto un appuntamento al Capo dello Stato.
Ma Liana Milella su Repubblica sottolinea: «l’Anm parla di sciopero ma per il colle il decreto è ok».
Esteri
Su Panorama ci si domanda a proposito delle presidenziali francesi: «Monsieur Sarkozy ci riprova, ma saprà sedurre i francesi?».
In Messico lo show di Trump: «ho molto rispetto per voi, il muro serve a entrambi». Ne scrive su Repubblica Federico Rampini.
Sul Corsera, Alan Friedman intervista l’ex presidente messicano Vicente Fox: «un ignorante e un razzista, Donald non è il benvenuto. La maggioranza dell’America è intelligente, non farà vincere Trump».
Intanto in Spagna – come annota il Sole 24 Ore – Rajoy non ottiene la fiducia. Il primo no della Camera avvicina nuove elezioni. A firma Michele Pignatelli.
Sul Foglio in un lungo articolo il ritratto del capo stragista dell’Isis, Al Adnani, la cui recente eliminazione è stata rivendicata dal Pentagono. A firma Daniele Raineri.
Su Panorama riaffiora la strage della minoranza Oromo, in Etiopia, da parte della minoranza tigrina, che occupa il 100 per cento del parlamento locale.
Cultura
Libero in un articolo a firma Marco Gorra sbugiarda il New York Times che a proposito di burkini, con la firma premio Pulitzer Alissa J. Rubin, aveva raccontato di multe ai bikini a Rimini negli anni ’50. Una patacca.
Spin Team