Palazzi & potere
PRIMA PAGINA
Elezioni Usa: Trump in vantaggio nel voto popolare, Clinton ha più delegati
Renzi: «Aiuto a pensioni minime e sblocco contratti pubblici»
Roma, resa dei conti fra il direttorio e la Raggi
Arrestati sette anarchici accusati di attentati in Italia
Economia
Matteo Renzi ha annunciato che la prossima legge di bilancio prevederà «un aiuto per le pensioni minime, una sorta di quattordicesima». Il premier ha annunciato anche lo sblocco dei contratti pubblici. Sul deficit: «Si fermerà al 2,3-2,4%». Le dichiarazioni riportate da Barbara Fiammeri sul Sole 24 Ore.
Roberto Petrini su Repubblica parla delle altre misure che potrebbero essere contenute nella nuova legge di bilancio: “In arrivo una ‘flat tax’ al 24% uguale per tutte le aziende. Slitta al 2018 il taglio Irpef. Previste per spa e srl la riduzione di 3,5 punti dell’Ires, oggi al 27,5%”.
Il premier nei giorni scorsi ha anche annunciato l’eliminazione completa delle slot machines da tabacchi e bar. Il piano però, come scrive il Messaggero, costerebbe alle casse dello Stato oltre 2,5 miliardi di euro. Nel 2015 l’erario ha incassato 3,4 miliardi.
Danilo Taino sul Corriere della Sera,: “Export, Germania leader mondiale. Con 310 miliardi batte anche la Cina. Surplus record (8,9%), ma in Europa Italia, Francia e Finlandia si fermano”.
Da un rapporto Ocse emergono i primi risultati ottenuti dagli Stati con la “voluntary disclosure”, il programma di rimpatrio dei capitali dall’estero. Le maggiori entrate fiscali per i Paesi Ocse ammontano a 55 miliardi di euro, 4 miliardi all’Italia. I dati riportati da Valerio Stroppa su Italia Oggi.
Marco Maroni (Fatto Quotidiano): “Brexit, la sconfitta dei profeti del disastro: l’economia vola. Chi voleva trasferire la produzione, chi annunciava disoccupazione alle stelle e recessione. Londra, invece, sta bene: il Pil farà 1,5% e la Borsa ha recuperato il 10%”.
Caos M5s a Roma
Lunga riunione del direttorio nazionale del Movimento 5 Stelle per decidere come intervenire nella vicenda romana. Alla fine, racconta Fabrizio Roncone sul Corriere della Sera, il leader Beppe Grillo telefona e chiede il licenziamento dei fedelissimi del sindaco Raggi: «Via Raffaele Marra (vice-capo di gabinetto), Salvatore Romeo (capo della segreteria) e gli assessori Paola Muraro e Raffaele De Dominicis». Il sindaco, però, resiste.
Anche Tommaso Ciriaco su Repubblica racconta la drammatica riunione dei pentastellati e parla di un “processo” nei confronti di Luigi Di Maio, accusato di aver taciuto: “Urla nel processo a Luigino: «Basta ragazzini montati». E lui fugge dall’intervista in tv. Taverna e Ruocco lo sfidano: «Non ti azzardare a dare la colpa ad altri»”.
Nel frattempo, infatti, emerge che Di Maio sapesse delle indagini a carico di Muraro, pur continuando a negare in pubblico. Stefano Cappellini e Gianluca Di Feo su Repubblica: “«Muraro è pulita?». «No». Ecco i messaggi con il direttorio romano che inchiodano Di Maio. Il 4 agosto il vicepresidente della Camera informato da Taverna e Castaldo: «L’assessora è indagata»”.
Su Libero, Elisa Calessi riporta le parole del premier Renzi su ciò che sta accadendo a Roma: «Non speravo nel flop così presto, mai sentite tante bugie. Ma non dico “evviva” perché vedo altri fallire. Virginia Raggi rappresenta Roma. Se lei fa bella figura, fa bella figura Roma».
Sull’Unità Claudia Fusani intervista il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone, autore del parere che poi ha portato alle dimissioni del capo di gabinetto Carla Raineri: «Il caso Campidoglio era urgente, l’Anac ha dovuto agire subito. L’amministrazione deve essere servente ma anche indipendente dalla politica».
Politica e dintorni
Renzi apre sul cambio dell’Italicum. Maria Teresa Meli sul Corriere della Sera riporta le sue parole a Porta a Porta: «Se ci sono i numeri pronti a modificarlo anche sulle preferenze sia che la Consulta dica sì che dica no». Sul voto d’autunno: «Le dimissioni? Non ci ho ripensato». Alle urne tra il 15 novembre e il 5 dicembre.
Retroscena di Repubblica sulle manovre interne al centrodestra in vista della convention di Stefano Parisi del 16 settembre. Per il quotidiano diretto da Calabresi, Silvio Berlusconi starebbe telefonando ai dirigenti di Forza Italia per convincerli a non andare da Parisi e aiutarlo in questo modo ad apparire una novità.
Sabrina Cottone sul Giornale parla delle idee programmatiche di Parisi: “Parisi, missione economia: «Meno Stato, più famiglia». La ricetta del manager per lo sviluppo: giustizia certa per le imprese e benefici fiscali sul welfare”.
Giustizia
Arrestati sette anarchici per i pacchi bomba a Cofferati e Chiamparino. La notizia riportata, fra gli altri, da Massimo Numa e Massimiliano Peggio su La Stampa: “Smantellata la cellula Fai accusata di una serie di attentati. Le indagini partite da Torino estese in gran parte d’Italia”.
L’Associazione nazionale magistrati torna a esprimersi sul decreto di proroga delle pensioni delle toghe emanato dal governo alcuni giorni fa. Il segretario Francesco Minisci, riporta il Sole 24 Ore, chiede la reintroduzione dell’età pensionabile a 72 anni e il mantenimento del periodo di legittimazione per i trasferimenti a 3 anni.
Esteri
A due mesi dalle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, continua il testa a testa fra i due candidati Hillary Clinton e Donald Trump. Gli ultimi dati parlano di un Trump in vantaggio nel voto popolare, ma di una Clinton che ha dalla sua più grandi elettori. Ne parla Francesco Semprini su La Stampa.
Giuseppe Sarcina (Corriere della Sera): “E l’Alto commissario Onu disse: «Trump e Farage come l’Isis». Al-Hussein, principe giordano: «Manipolano la realtà allo stesso modo»”.
Fallita nella sostanza la rilocalizzazione dei migranti tra i paesi Ue, la Commissione europea starebbe lavorando a un piano capace di generare 50 miliardi di euro di investimenti per scoraggiare la partenza verso l’Europa dei migranti economici favorendo lo sviluppo in Africa. Marco Bresolin sul giornale diretto da Maurizio Molinari.
Il Tribunale supremo di giustizia venezuelano ha decretato nulli tutti gli atti del Parlamento, in cui alle elezioni dello scorso 6 dicembre l’opposizione ha ottenuto una maggioranza del 70%. Per Il Giornale si tratta di un “colpo di Stato” operato da Nicolas Maduro.
Svolta nella posizione dell’Iran in vista del congelamento della produzione di petrolio. Luigi Grassia su La Stampa: “L’Iran pronto a intese sul petrolio: «Il prezzo giusto è 60 dollari». Dopo l’intesa Russia-Arabia Saudita anche l’Iraq è disposto a produrre di meno”.
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