Palazzi & potere
PRIMA PAGINA
Raggi sacrifica un fedelissimo. Grillo: vigileremo. Muraro resta assessore, Di Maio fa autocritica
A Calais un nuovo muro
Le confessioni di Benedetto XVI in un nuovo libro-intervista
Aumenti agli statali anche in cambio di orari più lunghi, da 36 a 40 ore
Fisco, addio agli studi di settore. Si passa a un metodo a votazione
Studente italiano ucciso a coltellate a Parigi per il telefono
Per il Tar anche i militari hanno diritto ad avere incarichi di partito
Bce prepara il nuovo Qe. Borse e Bond in rialzo. Oggi Draghi annuncia i tempi di ulteriori stimoli monetari
Mediaset valuta ricorso d’urgenza contro Vivendi
Caos Movimento Cinque Stelle
Su Repubbica, a firma Sebastiano Messina: Grillo salva Raggi e torna al ‘vaffa’. Resa dei conti al vertice. Autoassoluzione sul caso Muraro. I silenzi di Di Maio sull’indagine? ‘Ho sottovalutato l’inchiesta’.
Sulle stesse pagine, Francesco Merlo scrive della «comodità del garantismo»: «nei discorsi dei 5 stelle l’avviso di garanzia adesso è come un manganello».
Il direttore Calabresi, in un commento breve, sostiene: benché come farebbe la politica tradizionale Grillo si chiuda a riccio, lo scandalo resta, intatto ed evidente. Resta al suo posto un assessore che si occupa di rifiuti ed è al centro di un’indagine per i mancati controlli sui rifiuti; occuperà il suo posto un assessore dai modi estrosi, selezionato non dalla Rete ma direttamente dall’ex avvocato di Cesare Previti; resta al suo posto il dipendente comunale che si è messo in aspettativa per farsi assumere a tempo dallo stesso comune con il triplo dello stipendio. E resta il fatto che da oggi nei 5 Stelle è lecito e tollerato mentire all’opinione pubblica e ai propri elettori, nascondendo ciò che si conosceva da mesi.
Ancora, a firma Federica Angeli e Francesco Salvatore, si legge: «Patto di ferro Muraro-Cerroni, ecco l’ultima consulenza. “Nominata perito di parte nel processo per mafia”. L’incarico affidato dalla Genesu (Cerroni) alla futura assessore».
E poi Giovanna Vitale scrive: «Raggi nella bufera, città al collasso. Compromesso a Cinque Stelle: la sindaca sarà sentita dalla commissione Antimafia, resta l’assessore all’ambiente e quello al bilancio, ridimensionato Marra».
Su La Stampa, Mattia Feltri registra le battute di destra e sinistra sui «grillini al potere»: «un’armata Brancaleone che gioca all’eterne assemblea studentesca».
Nelle stesse pagine Francesco Zaffarano si domanda: «dov’è finito il movimento in streaming?». E Massimiliano Panarari contrappunta a proposito del «mito della trasparenza»: «la colpa – scrive – è sempre dei media».
Il Sole 24 Ore invece sforna la classifica Eurostat: «Romani insoddisfatti della città, peggio solo Atene. Trasporti pubblici e qualità dell’aria sono i settori più deludenti».
Il caso nel caso. Roberto Scafuri sul Giornale si occupa sull’affondamento tra le scuse di Di Maio: «non capivo», «colpa del Pd»: «prima si autoassolve sulla mail ‘letta male’, poi evoca complotti».
Massimo Franco sul Corsera scrive di «regressione del movimento di governo»: «la carenza di classe dirigente espone i 5 stelle alle infiltrazioni da parte di interessi che non sembrano in grado di controllare».
Per il Fatto Quotidiano, molto informato sulle dinamiche interne al movimento, «Di Maio china il capo e Beppe incorona in piazza Di Battista». Ne scrive diffusamente Antonello Caporale.
Un po’ inatteso il titolo di un pezzo sul giornale diretto da Marco Travaglio e firmato da Antonio Esposito: «i magistrati facciano i magistrati»: «incroci pericolosi: Cantone, Raineri&c, meglio stare alla larga dagli incarichi politici». L’abbiamo riletto due volte e poi ve lo abbiamo messo in rassegna.
Sul Foglio Salvatore Merlo si domanda: «Grillo e Salvini non esistono, la destra è Parisi, la sinistra Pisapia. Sicuri che Milano sia in Italia?».
Informazione
Gian Marco Chiocci dà il lieto annuncio: è giunto il bebè tanto atteso. Il Tempo è ufficialmente stato acquistato da Angelucci. Atteso un rilancio che passa per firme prestigiose e foliazione.
Economia
Generali-Axa non scalda il mercato. Marcello Zacché ne scrive sul Giornale affrontando l’annosa questione delle manovre d’Oltralpe sul capitalismo italiano.
Per Repubblica, in un articolo a firma Andrea Greco, «il nuovo piano Montepaschi punta a remunerare i soci con una cedola del 6-7%. Siena al lavoro per ridurre il costo del credito e preservare la liquidità. Anche i bond subordinati dei clienti retail verso la conversione in titoli».
Alec Ross intervistato sul Giornale da Eleonora Barbieri. Il guru ed ex tecno consulente di Obama non ha dubbi: «il futuro non è cinese. Il mondo nuovo nascerà dalla libertà». E su casa nostra: «In Italia ci sono troppe regole, troppa paura e pochi giovani». E poi il consiglio: «non imitate la Silicon Valley. Innovate moda e agricoltura».
Cultura
Il Corsera pubblica le ‘confessioni’ di Benedetto XVI nel libro «Ultime conversazioni» scritto col giornalista tedesco Peter Seewald.
Italia
Sul Sole 24 Ore Mariano Maugeri spiega che l’ufficio sismico del dipartimento della protezione civile da 7 mesi è senza capo ed è retto da un contabile, privo ovviamente di competenze tecniche sui terremoti. Il dipartimento ha un organico di 1151 persone e un bilancio di 1,3 miliardi. Non ancora trovato un sismologo per guidare l’ufficio.
Passera (finalmente) si arrende, addio a Italia Unica. SPIN anticipò in diverse sedi (anche ai vertici del partito) ragioni e tempistiche di un naufragio annunciato, frutto di scelte comunicative una peggiore dell’altra. Il partito non ha partecipato ad alcuna elezione.
Esteri
Merkel si toglie i guanti e attacca i populisti. Ne scrive Danilo Taino sul Corsera: dopo la batosta alle urne la Cancelliera per la prima volta chiama l’AfD un pericolo.
Nel frattempo pure Londra dice basta agli immigrati. Al via in terra francese un muro anti migranti lungo un chilometro e in cemento armato che costerà ai contribuenti britannici 2,5 milioni di euro. La barriera è pensata per impedire l’assalto ai tir in partenza per il Regno Unito.
Per Panorama si può ben scrivere di «crepe Merkel-Hollande». Leonardo Martinelli vede il versante francese: « a otto mesi dalla fine del mandato il mandato del presidente è imbarazzante. In cinque anni sono aumentati tasse e disoccupati ed è anche fallita la riforma del lavoro».
Libero, in un pezzo a firma Glauco Maggi scrive: «nomina un giudice islamico, è un pakistano laureatosi ad Harvard». È «l’ultima di Hussein Obama. Il presidente sceglie un musulmano come magistrato federale. È la prima volta nella storia americana. Ma il Senato, repubblicano, può bocciarlo».
SPIN TEAM