Rai, i cambiamenti a Domenica in e alla Vita in Diretta...

L’(ir)resistibile ascesa di Antonio Campo Dall’Orto, la sua epopea seguita dalla sua rovinosa caduta avrebbero dovuto avvertirci di quello che sarebbe venuto dopo. Un direttore generale presentato come una divinità, dotato dei massimi poteri e finito dopo poco tempo nella polvere. E tutto questo perché? Dicono i rumors che la 'caduta' sia stata provocata dalla constatazione che il suo sostegno alla campagna referendaria a favore delò 'si' non sia stato abbastanza convinto. Il suo triste destino è stato un monito per il suo successore.

SUBITO DOPO, LA CADUTA DI GILETTI. Presto gli strali del Potere con la Politica maiuscola si sono diretti verso la populistica “Arena” condotta da Massimo Giletti. Ad un certo punto si è ritenuto che il programma di Giletti non fosse affatto una calamita per gli ascolti e quindi per la pubblicità come sosteneva il conduttore. Quale che sia la verità, dell’Arena e di Giletti non c’è più traccia né memoria.

Arriva l’estate e l’iperattivismo si impadronisce di RAI1. Tutto si sblocca, a patire dalla riorganizzazione del primo canale. Cambiano i capistruttura e i programmi vengono redistribuiti tra nuovi e vecchi dirigenti. C’è una new entry: Andrea Vianello, già direttore di Rai3. Vianello viene nominato vicedirettore di RAI1 con la delega su due programmi strategici: LA VITA IN DIRETTA e DOMENICA IN.

Vianello prende possesso di VITA IN DIRETTA a luglio inoltrato. Tra i primi atti del programma, una lunga intervista a Matteo Renzi. Dopo pochi giorni di esame della situazione, di cambiare tutto, cancellando (quasi) tutte le tracce del passato. Alla conduzione, nel ruolo dei supplenti estivi, due seri professionisti: Paolo Poggio e Bendetta Rinaldi, che da settembre condurrà Unomattina. Sono loro a fare gli onori di casa al segretario del PD, che presenta il suo libro dal significativo titolo AVANTI.

Mancano pochi giorni a ferragosto, direttori e dirigenti preparano le valigie per mari e monti. E’ proprio allora che c'è una prima improvvisa accelerazione: autori, inviati, registi e anche programmisti interni ricevono una comunicazione che annuncia loro che NON LAVORERANNO PIU PER IL PROGRAMMA dai primi di settembre. Tutto questo avviene quando tutte le produzioni hanno già organizzato e chiuso squadre e cast. Un piccolo esercito di professionisti affermati, gran parte dei quali precari (le famose partite IVA che lavorano da anni tutto l’anno per la RAI). Il personale interno trascorre il mese di agosto nell’attesa di una comunicazione: chi avrà il privilegio di lavorare ancora per il programma? E chi verrà messo a disposizione dell’azienda (cioè verrà parcheggiato)?

Intanto, si lavora alla nuova Vita in Diretta. Al timone di questo programma la cui unica caratteristica nota almeno per ora è la totale difformità rispetto al passato, Francesca Fialdini, proveniente da UNOMATTINA, e Marco Liorni, orfano di Cristina Parodi.

L’edizione estiva di LA VITA IN DIRETTA va presto in crisi: malgrado non ci sia ancora la temibile concorrenza della corazzata POMERIGGIO 5 capitanata da Barbara D’Urso, i risultati sono al minimo storico, il che non è certo un buon presagio per il futuro (la D’Urso sta arrivando, fresca e riposata).

Anche la nuova DOMENICA IN orba dell’Arena e affidata a Cristina Parodi e a Claudio Lippi si prepara a subire l’attacco frontale di DOMENICA 5 condotto dall’inesauribile D’Urso.

Ma allora, perché questa fretta di cancellare e cambiare? I soliti bene informati raccontano che le elezioni si avvicinano e la politica, quella che conta, ha tutto l'interesse a tenere sotto stretto controllo programmi che 'spostano voti' e con target ritenuti utili ai fini della prossima campagna elettorale che si preannuncia infuocata.